Una condanna a tre anni, ridotta a
due in virtù del risarcimento riconosciuto ai parenti della
vittima. Questa la pena richiesta oggi in tribunale a Modena dai
pubblici ministeri Giuseppe Amara e Claudia Natalini nei
confronti del 32enne Jacopo Setti, delegato alla sicurezza
dell'azienda di packaging 'Bombonette' di Camposanto, nel
Modenese, all'interno della quale perse la vita l'operaia 40enne
Laila El Harim, nell'agosto del 2021, a seguito di un incidente
sul lavoro: la donna rimase schiacciata da un fustellatrice.
L'accusa ha chiesto anche 117mila euro di sanzione pecuniaria
all'azienda stessa, in quanto soggetto giuridico.
Il processo in corso a Modena ipotizza l'omicidio colposo
aggravato dal mancato rispetto della normativa sulla sicurezza
ed inizialmente vedeva iscritto nel registro degli indagati
anche Fiano Setti, l'86enne fondatore e legale rappresentante
della ditta modenese, che nel frattempo è però morto. Elemento
chiave nel procedimento le modifiche che sarebbero state fatte
al macchinario per renderlo più veloce e che potrebbero avere
avuto un peso specifico nella morte della giovane mamma. La
sentenza di primo grado dovrebbe arrivare a luglio.
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