Sono partiti in corteo, dopo essersi dati appuntamento in Piazza XX Settembre intorno alle 18, dietro lo striscione con scritto 'Stop Genocide. Rise Up for Rafah' e al grido 'Se non cambierà Intifada pure qua'. Poi alcune centinaia di giovani palestinesi cresciute via via per arrivare ben oltre le mille unità sono entrati in Stazione Centrale a Bologna e sventolando le bandiere del Paese mediorientale hanno occupato i binari - dal primo al sesto - fermando la circolazione ferroviaria. Che è rimasta sospesa per un'ora abbondante. Mentre in stazione risuonavano i cori dei partecipanti alla protesta e sulla pagina Instagram dei 'Giovani Palestinesi Bologna' scorrevano i video della mobilitazione (risultata pacifica, con i manifestanti guardati a vista dalle forze dell'ordine) sormontati dalla scritta, 'Blocchiamo tutto per Rafah e per la Palestina' i treni della linea tradizionale - non quelli dell'Alta velocità che transitano dalla stazione sotterranea e non hanno registrato problemi - hanno accumulato ritardi compresi tra i 20 e i 95 minuti. A fine protesta con i binari liberati e la circolazione a riprendere gradualmente si sono registrati anche 11 convogli regionali cancellati.
"Abbiamo fatto sentire la nostra voce in maniera pacifica - racconta uno degli organizzatori della protesta - non ci sono stati scontri. Eravamo in tanti, direi più di mille. Abbiamo manifestato per un'ora e adesso il corteo si dirigerà verso Piazza Maggiore. La mobilitazione - conclude pensando al futuro prossimo - continuerà fino a che non si fermerà quello che sta accadendo a Gaza e a Rafah. Quello che sta accadendo a Rafah è terribile". Con il blocco dei treni e gli slogan e le bandiere a sventolare per le vie di Bologna, è il pensiero comune dei partecipanti, "abbiamo fatto sentire la nostra voce. E' importante portarla e farla sentire in tutta la città. Fermi sui binari, siamo riusciti a farci sentire ancora più forte". E sulla vicenda, pubblicando i video della contestazione sui suoi canali social, è intervenuto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini. "Questi imbecilli, a Bologna - si legge in un post - hanno danneggiato migliaia di viaggiatori bloccando decine di treni con pendolari, studenti e lavoratori. Non siamo più disposti a tollerare questi atti criminali: ci saranno conseguenze".
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