Nel 2023 l'economia
dell'Emilia-Romagna è cresciuta dell'1,1%, un incremento più
contenuto rispetto all'anno precedente. Il dato emerge dal
rapporto annuale sull'economia dell'Emilia-Romagna stilato da
Banca d'Italia e presentato dal direttore della sede di Bologna,
Pietro Raffa, e da Litterio Mirenda, capo della divisione
analisi e ricerca economica territoriale. Anche "per il 2024
prevediamo una crescita molto moderata, così com'è stato
quest'anno - spiega Raffa - . Non dobbiamo sottacere eventuali
ulteriori peggioramenti sul fronte della situazione geopolitica
globale" che possono frenare commercio e export.
Per quanto riguarda il 2023, invece, a sostenere l'andamento
dell'economia regionale, sono stati soprattutto i servizi,
aumentati del 2,2%,. Anche il valore aggiunto delle costruzioni
è aumentato del 5,2%, sospinto "dalle attività del Pnrr e anche
dal Superbonus", chiarisce Raffa. La crescita, tuttavia, è stata
meno brillante per via dell'esaurirsi del recupero
post-pandemico, dell'indebolimento dei consumi e quello della
domanda estera. Anche gli investimenti hanno decelerato.
"Abbiamo registrato un decremento dell'1% con riferimento
all'industria", prosegue Raffa. A incidere sono stati il calo
particolarmente accentuato nella produzione di piastrelle,
controbilanciato in parte da una crescita nell'alimentare e
nella meccanica e mezzi di trasporto. Volando per l'economia,
inoltre, saranno il porto di Ravenna e le multinazionali.
Nel settore agricolo il valore aggiunto è diminuito del 4,4%
rispetto al 2022, anche per via dell'alluvione.
Segnali positivi, invece, arrivando dal mercato del lavoro.
Nel 2023, inoltre, il numero di occupati è cresciuto dell'1,1%
ed è tornato sui livelli del 2019 con oltre 2 milioni di
occupati.
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