La rassegna di concerti sotto le
stelle di Bologna Festival, Talenti, prosegue il 2 luglio alle
21 nel chiostro della Basilica di Santo Stefano, con il concerto
"Parigi anni Trenta. Django Reinhardt e dintorni" che vede
impegnati quattro musicisti accomunati dalla passione per il
jazz manouche: Duved Dunayevsky, chitarrista francese che di
Django sembra la "reincarnazione"; Federico Zaltron, violinista,
improvvisatore, arrangiatore e compositore italiano che vive tra
Berlino e Parigi; Francesco Greppi alla chitarra e Martino De
Franceschi al contrabbasso, musicisti che frequentano da anni la
scena jazz internazionale.
In programma composizioni di Django Reinhardt e canzoni dal
repertorio da ballo nord americano degli anni '20 e '30. Lo
chiamano gipsy-jazz o jazz manouche ed è la fusione "a caldo"
della musica gitana con il jazz nero. Lo ha inventato un uomo
diventato leggenda, Django Reinhardt: chitarrista di origine
sinti, figlio di nomadi gitani, menomato alla mano sinistra a
causa di un incendio che ha distrutto la sua roulotte. La sua
musica, originale e irripetibile, rivive in questo appuntamento
proposto da Bologna Festival.
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