A partire dal prossimo 1 agosto,
dopo due anni e mezzo, Elena Di Gioa non ricoprirà più la carica
di delegata alla cultura del Comune e della Città metropolitana
di Bologna: lo ha annunciato lei stessa assieme al sindaco
Matteo Lepore, il quale ha anche detto che riprenderà lui stesso
la delega fino a dicembre. Di Gioia, che ha ricoperto il ruolo
in veste di tecnico, resterà a Palazzo d'Accursio fino al 31
luglio anche per garantire il passaggio di consegne.
"E' stato per me un periodo meraviglioso, ricco di
soddisfazioni, ma ora ho sentito l'urgenza e la necessità di
tornare e rilanciare con forza il mio profilo professionale di
operatrice culturale e direttrice artistica precedente a questo
incarico. Questa esperienza ha certamente rafforzato le mie
esperienze". Di Gioia, infatti, si è sempre occupata di cultura
essendosi formata proprio nel Palazzo comunale di Bologna
quando, tra il 2004 e il 2009, Angelo Gugliemi ricopriva il
ruolo di assessore alla cultura. Fiore all'occhiello del suo
curriculum l'ideazione e la direzione del progetto dedicato alla
scrittrice austriaca Elfriede Jelinek, premio Nobel nel 2004, e
alla direzione artistica della stagione teatrale Agorà. Da
delegata alla Cultura, tra i tanti progetti, Di Gioia ha voluto
ricordare soprattutto il lavoro per portare la voce della
cultura di Bologna nel territorio, rilanciando quel "dare voce
agli artisti della nostra contemporaneità, a volte anche
scomede, come il discorso d'artista di Capodanno affidato il
primo anno alle parole di Alessandro Bergonzoni e l'anno
successivo alla poetessa Mariangela Gualtieri che poi lo ha
letto anche davanti al Presidente Sergio Matteralla a Pesaro.
Atti nati a Bologna che hanno avuto un effetto di rimbalzo per
quella responsabilità che Bologna genera anche a livello
nazionale e internazionale. Ora sto componendo un orizzonte di
scelte importanti, ci sarà il tempo di condividerle", ha
concluso.
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