Quattro persone finite in carcere
e altre tre con un divieto di dimora nella provincia di Parma,
tutte di nazionalità albanesi, e il sequestro di 360mila euro,
ritenuto il profitto di un traffico di droga: sono le misure
emesse dal Gip ed eseguite dalla Guardia di Finanza in
un'inchiesta per detenzione e spaccio di cocaina.
Le indagini, con pedinamenti e l'uso di una telecamera in un
luogo aperto, nella periferia della città, hanno ricostruito gli
acquisti e hanno permesso di fare sequestri di sostanza, negli
scorsi mesi. A marzo 2023, per esempio, un corriere è stato
controllato a Cervia (Ravenna) e arrestato in flagranza mentre
prendeva dal doppio fondo della sua auto tre pacchi con 3,3
chili di cocaina. Secondo l'ipotesi investigativa, la cocaina
una volta arrivata a Parma sarebbe stata dirottata anche in
altre province: Pesaro e Urbino, Macerata, Alessandria, Brescia,
Mantova, Ravenna, Rimini, Udine, Pordenone. Sono 15 in tutto gli
indagati dalla Procura parmigiana, alcuni dei quali ritenuti
dagli investigatori di notevole spessore criminale.
Il principale indagato, già condannato per traffico
internazionale di stupefacenti e già detenuto all'estero per gli
stessi reati, avrebbe avuto il ruolo di grossista e si sarebbe
avvalso di collaboratori che custodivano la droga o facevano da
corrieri per le consegne. E' risultato essere nullatenente
nonostante una vita agiata, in una villa nella periferia di
Parma, utilizzata anche come magazzino logistico per la
sostanza. Stando alla ricostruzione delle Fiamme Gialle, avrebbe
avuto contatti in grado di garantirgli forniture costanti di
cocaina che avrebbe pagato 27.000 euro al chilo, per poi
rivenderla a 40.000 euro.
Nei suoi confronti e a carico di altri due indagati - il
corriere arrestato a Cervia e uno spacciatore che avrebbe fatto
almeno 222 cessioni di cocaina a Parma - è stato quantificato il
profitto per 360.000 euro.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA