E' stato sottoposto a fermo dalla
Polizia di Stato un 36enne italiano, indagato con l'accusa di
rapina aggravata commessa nei confronti di un parroco della
chiesa di San Nicolò a Rimini. L'uomo nel pomeriggio del 16
luglio, si era introdotto all'interno del chiesa dove,
approfittando dello stato di sonnolenza del sacerdote che stava
riposando in canonica, lo aveva rapinato puntandogli un coltello
alla gola, intimandogli di consegnarli tutto il denaro che
custodiva e, riuscendo ad impossessarsi della somma contante di
circa 500 euro, frutto delle offerte dei fedeli. Il rapinatore
si era poi allontanato velocemente in direzione della Stazione
Ferroviaria, facendo perdere le proprie tracce.
Gli investigatori della Squadra Mobile, immediatamente
intervenuti, dopo aver raccolto le dichiarazioni della vittima
ed esaminato le immagini di videosorveglianza, sono risaliti
all'identità del presunto rapinatore, un 36enne originario della
provincia di Mantova, senza fissa dimora, con numerosi
precedenti anche per condotte simili. Inoltre il parroco l'aveva
descritto con precisione per via dei molti tatuaggi, anche sul
collo, particolare che l'ha reso subito riconoscibile.
Non è stato facile rintracciarlo visto che il 36enne non ha
casa ma le ricerche condotte anche con il costante monitoraggio
delle banche dati hanno permesso di appurare come il 36enne
fosse stato da poco controllato a Bologna dalla Polizia
Ferroviaria che lo aveva denunciato per un altro reato contro il
patrimonio.
Così gli investigatori dell'antirapina l'hanno prelevato e
accompagnato in Questura a Rimini, foto-segnalato e sottoposto
al riconoscimento da parte della vittima. All'esito degli
accertamenti, il 36enne è stato sottoposto a fermo e portato
presso la Casa Circondariale di Rimini, a disposizione
dell'autorità giudiziaria.
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