A metà estate la disponibilità
idrica del Po è ai massimi storici. Il fiume ha fatto
registrare, alla sezione di chiusura di Pontelagoscuro
(Ferrara), nuovi valori massimi di portata media mensile a marzo
e giugno (rispettivamente di 3.174 e 2.926 metri cubi al
secondo) e valori prossimi ai massimi ad aprile e maggio. Una
situazione opposta rispetto a due anni fa quando, il 24 luglio
2022, il Po nello stesso punto registrava la più bassa portata
media giornaliera di sempre, 114 metri cubi al secondo. Lo
rileva l'Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici nel
distretto del Po, confermando le aspettative di fine primavera e
in alcuni casi registrando un rialzo.
L'estate meteorologica si è palesata, finora, come
particolarmente umida e con temperature prossime ai valori
tipici del periodo considerate le medie storiche, ma anche con
picchi di calore oltre i 37 gradi al nord che non si
registravano da anni. Le precipitazioni sono state abbondanti, a
volte anche distruttive. Negli ultimi mesi sono stati registrati
numerosi fenomeni di piena che hanno provocato anche danni, come
nei casi di Cervinia e Cogne in Valle d'Aosta. Gli eventi,
sottolinea l'Autorità distrettuale del fiume Po, rientrano nella
casistica attesa a seguito dei cambiamenti climatici in atto.
"È ormai evidente che ci troviamo d'innanzi ad un cambiamento
epocale che deve essere affrontato con la giusta visione -
sottolinea il responsabile dell'Osservatorio permanente sugli
utilizzi idrici e dirigente dell'Autorità di bacino distrettuale
Francesco Tornatore - Questo vuol dire che non si può continuare
a ragionare secondo i soliti schemi e che occorre essere pronti
ad accettare il fatto che per adattarci alle nuove condizioni
ambientali potremmo dover riadattare il nostro modello di
gestione del territorio che ormai non è più in grado di
conciliare la variabilità dei fenomeni meteorologici estremi,
che provocano siccità ed alluvioni, con le aspettative sociali
ed economiche delle comunità locali".
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