Prima l'impianto di un pacemaker e
poi, a stretto giro, un intervento al femore: a rendere
'speciale' il susseguirsi di queste due operazioni chirurgiche,
svolte all'Ospedale di Cento nel Ferrarese, l'età della
paziente: una signora di 106 anni, Aide Borgatti, classe 1918,
nata negli Stati Uniti d'America, dove il padre - racconta
l'Ausl estense in una nota - si era trasferito durante la prima
guerra mondiale e che, agli inizi di maggio, si è fratturata il
femore destro.
Subito dopo l'incidente l'anziana è stata ricoverata presso
la divisione di Ortopedia del nosocomio centese diretta dal
dottor Luca Castagnini dove dopo alcune ore è stata sottoposto
ad un intervento di osteosintesi della frattura. Sempre
all'ospedale Santissima Annunziata di Cento la signora era stata
sottoposta ad impianto di pacemaker dal professor Biagio
Sassone, Direttore del Dipartimento Interaziendale
Cardio-toraco-vascolare.
"Chiaramente una paziente di 106 anni pone qualche
preoccupazione non solo ai familiari ma anche ai medici che
l'hanno in cura - osserva il dottor Castagnini -: questo
nonostante le sue condizioni generali fossero buone. La frattura
del femore nell'anziano, in passato, prima dell'avvento di nuove
metodiche chirurgiche, rappresentava un fattore prognostico
infausto per molti pazienti. Questo in relazione soprattutto
alla necessità di un allettamento prolungato".
Dieci giorni dopo il ricovero la signora Aide è stata
trasferita, per proseguire la fisioterapia prima in una
lungodegenza, poi presso una struttura riabilitativa, dove
tuttora prosegue la rieducazione al cammino. Al controllo, ad un
mese dall'intervento, sta bene.
"Grazie alla precoce presa in carico - conclude Castagnini -
e soprattutto grazie alla forza d'animo di Aide, questa storia
ci permette di evidenziare i progressi ottenuti dalla medicina
in pazienti con frattura del femore in età anziana. Non è cosa
frequente operare pazienti di 106 anni; la sua ripresa
funzionale dà quindi speranza a tutti gli anziani".
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