BOLOGNA, 31 LUG - A oltre 70 anni è tornata in cella, dopo una decina di giorni di ricovero. E' allettata e aiutata da un'altra detenuta, che la assiste anche per mangiare.
La situazione di una donna ristretta nel braccio A della sezione femminile del carcere di Bologna è stata segnalata da una lettera collettiva delle detenute in apprensione per le sue condizioni di salute, inviata alla magistratura di Sorveglianza e al garante del Comune, Antonio Ianniello.
E' lo stesso garante a riportare passaggi del testo ricevuto: "Richiediamo provvedimenti urgenti (...) specifichiamo che la signora in queste condizioni sarà l'ennesima vittima di questo sistema carcerario". Il garante spiega di aver fatto visita alla donna, ieri pomeriggio, "all'interno della cella dove l'Amministrazione penitenziaria ha fatto montare opportunamente un ventilatore". "La condizione della persona appare oltremodo sacrificata nell'attuale contesto detentivo. Al netto delle determinazioni che potrà assumere la magistratura di Sorveglianza, resta il fatto che, allo stato, la donna di cui si tratta non sembra avere la disponibilità di alcun domicilio di riferimento all'esterno. In questo senso - continua Ianniello - si è espressamente chiesto alla direzione del carcere di procedere all'invio della richiesta di iscrizione anagrafica nel tentativo di poter trovare un riferimento all'esterno anche attraverso il coinvolgimento dei Servizi sociali territoriali".
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