BOLOGNA, 02 AGO - La strage del 2 agosto è stata "una strage neofascista, espressione di un disegno eversivo che mirava a colpire lo Stato nella componente più sensibile, i cittadini comuni". Lo ha detto il ministro Matteo Piantedosi. "Il governo c'è - ha aggiunto parlando in Comune a Bologna ai familiari della vittime. "Tenere viva tutti insieme la memoria dell'attentato serve a rinsaldare l'alleanza democratica", ha aggiunto.
"Viviamo in un momento in cui nel mondo sembra delinearsi una minaccia ai valori di libertà e democrazia che sono alla base di pace e convivenza civile, scolpiti nella nostra carta costituzionale - ha aggiunto - La strage di Bologna ci ricorda che la pace e la sicurezza e la democrazia non sono conquiste scontate, ma valori che vanno difesi e promossi quotidianamente, per farlo dobbiamo essere uniti contro ogni forma di odio e intolleranza e ribadire con forza il nostro rifiuto al fascismo e totalitarismo".
"Chiedo al Governo di impegnarsi al più presto in merito alla legge sui risarcimenti per le vittime di terrorismo". Così il sindaco di Bologna Matteo Lepore in un passaggio del suo intervento dal piazzale della stazione in occasione del 44/mo anniversario della strage del 2 agosto. Da anni, sottolinea, "assistiamo a balletti e giustificazioni in merito. Da ultimo il dibattito in Parlamento sulle giuste terminologie e le coperture finanziare. Il risultato è che dopo 44 anni, le vittime ancora non sanno se saranno risarcite, mentre gli autori materiali della strage hanno scontato solo pochi mesi di carcere. Nulla o quasi i mandanti e i depistatori". Lepore ha esordito esprimendo solidarietà a Paolo Bolognesi e agli altri familiari delle vittime, "recentemente raggiunti dalle parole minacciose del terrorista e stragista Bellini". Parole accolte da un lungo applauso del pubblico. "Caro Paolo, sappi che ci troverai sempre al tuo fianco, al fianco di chi in questi lunghi lunghissimi anni si è battuto per la verità e la giustizia". I familiari delle vittime, ha aggiunto Lepore, per anni sono stati "abbandonati dallo Stato, boicottati e depistati da certa politica". "Vi hanno provato più volte ad emarginare e delegittimare, ma avete strenuamente e coraggiosamente resistito".
"Piantedosi ha pronunciato la parola neofascista, per il governo di cui fa parte non può che essere una notizia. È brutto che sia una notizia, gli va dato atto di aver pronunciato una parola che la presidente del Consiglio, che fa politica da più di vent'anni, non ha mai pronunciato". Lo ha detto Michele de Pascale, sindaco di Ravenna e candidato del centrosinistra alla presidenza dell'Emilia-Romagna, nel corteo che ricorda la strage del 2 agosto 1980. "A Ravenna - dice - abbiamo la storia struggente di Antonella Ceci e Leoluca Marino, lei era una giovanissima neodiplomata ravennate e lui un operaio siciliano della Cmc. Erano poco più che 18enni, venivano qui a Bologna a incontrare le sorelle di lui che per la prima volta conoscevano la fidanzata. Era una delle prime storie tra romagnoli e la prima immigrazione dal sud, morirono tutti e quattro. È una storia ancora viva nella nostra comunità. E c'è anche la vergogna di decenni di depistaggi e di mancata giustizia, c'è la necessità di chiamare la strage col suo nome: una strage neofascista".
"La matrice neofascista dell'attentato è acclarata tramite sentenza e su questo non ci sono dubbi. Ci sono delle zone d'ombra che, come chiedono i parenti delle vittime, vanno ancora risolte, una volta per tutte". Lo dice Elena Ugolini, candidata del centrodestra alle regionali dell'Emilia-Romagna, che ha partecipato all'incontro con i familiari delle vittime in Comune a Bologna. "Il 2 agosto - dice - ogni 2 agosto è una ferita aperta nel cuore di tutti noi bolognesi. Oggi mi sembrava importante partecipare alla commemorazione per testimoniare la mia vicinanza ai familiari delle vittime.
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