La Procura di Ravenna ha dato
incarico a tre esperti del politecnico di Milano di fare luce
sulle alluvioni che nel maggio dell'anno scorso hanno flagellato
il territorio della provincia romagnola. Si tratta - come
indicato dai due quotidiani locali - di un geologo, un
meteorologo e un ingegnere idraulico.
Nell'ampio quesito formulato dal Procuratore capo Daniele
Barberini nell'ambito di un fascicolo aperto contro ignoti per
disastro colposo, si chiede in buona sostanza di determinare la
prevedibilità dell'evento e la prevenibilità degli effetti.
Lavori al via a settembre.
La Procura di Forlì-Cesena, con la quale c'erano stati
incontri con scambio di informazioni, sul fronte consulenza e
alluvione, procederà autonomamente. Lo studio su allagamenti e
inondazioni sul territorio ravennate potrebbe essere uno dei
primi del genere - ha sottolineato il Procuratore Barberini -
anche perché il fenomeno è stato così ampio che è difficile
trovare qualcosa di analogo.
Occorrerà diverso tempo dato che la documentazione raccolta
dagli inquirenti è immensa e gli accertamenti tecnici sono
complessi. La seconda e più grave delle due alluvioni che a
maggio 2023 avevano colpito la provincia ravennate, aveva
provocato sette morti: per i relativi fascicoli aperti per
omicidio colposo, c'è già stata richiesta di archiviazione.
Nella prima alluvione di maggio, si era registrata una vittima
per la quale era stato aperto un fascicolo senza ipotesi di
reato.
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