Il Tribunale amministrativo
dell'Emilia-Romagna ha respinto i ricorsi del dirigente
sindacale di Nsc Vittorio La Porta, che aveva impugnato,
chiedendone la sospensione dell'efficacia, i provvedimenti
emessi nei suoi confronti dal comando Legione Carabinieri
Emilia-Romagna. L'udienza si è celebrata ieri e davanti al
tribunale si era radunata una delegazione del sindacato, che
lamentava tra l'altro di non essere stato interpellato sulla
vicenda.
La Porta, in servizio al nucleo investigativo di Ravenna,
aveva chiesto di essere esonerato dal lavoro notturno, "per
motivi di assistenza, ai sensi della legge 104, alla compagna
gravemente ammalata" e contestava quindi il rigetto della sua
richiesta e poi il successivo trasferimento, con cambio di
incarico, all'ufficio comando, sezione amministrativa, come capo
sezione amministrazione, sempre a Ravenna.
Ma secondo il Tar (presidente Paolo Carpentieri, consigliere
estensore Paolo Amovilli) dopo un sommario esame non vanno
accolte le esigenze cautelari rappresentate dalla difesa del
carabiniere (avvocato Manuel Carvello): il trasferimento "appare
immune dalle doglianze" evidenziate nel ricorso. E per il
diniego dell'esonero del lavoro notturno è venuto meno
l'interesse cautelare, perché il nuovo incarico prevede
unicamente orari diurni.
Inoltre i giudici hanno fatto riferimento ad un'altra
decisione dello stesso Tar, un'ordinanza di inizio settembre: in
quel caso il ricorso respinto in via cautelare era dell'Usic,
che contestava il carattere antisindacale di un trasferimento.
L'ordinanza aveva sottolineato come l'intesa col sindacato è
prevista nel solo caso di trasferimento del sindacalista in
altra regione e che nella nuova sede di assegnazione, peraltro
coincidente con quella in cui il trasferito esercitava le
funzioni di rappresentante sindacale, non risultava dimostrata
alcuna effettiva lesione delle prerogative sindacali.
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