Due dipendenti della ditta Salcef e uno di Rfi, responsabili del cantiere e della sicurezza del sito. Sono questi i primi tre indagati dalla Procura di Bologna - pm Luca Venturi - per la morte di Attilio Franzini, operaio 47enne della ditta romana Salcef appunto, investito e ucciso da un treno mentre stava lavorando, nei pressi della stazione di San Giorgio di Piano (Bologna) intorno alle 4.30 del 4 ottobre.
L'indagine è per omicidio colposo. Si tratta di iscrizioni con avvisi di garanzia, decise sulla base della prima informativa della polizia ferroviaria, alle persone a cui dovranno essere chiesti chiarimenti sulla dinamica dell'incidente che ha coinvolto un Intercity Notte. Le iscrizioni sono state fatte dalla Procura bolognese per assicurare il diritto di difesa fin dalla prima fase delle indagini. Poco prima dell'incidente Franzini era impegnato al lavoro insieme ad una quindicina di colleghi della stessa azienda, all'interno del cantiere che interessava, spiega la polizia, l'intero fascio di binari della stazione di San Giorgio.
In questi giorni gli inquirenti hanno interrogato tutti i colleghi che erano con Franzini quella notte, per ricostruire con esattezza i suoi movimenti, e inoltre sotto la lente dei magistrati sono finiti i protocolli di sicurezza adottati nel cantiere. Importante sarà anche l'analisi della scatola nera, di cui sono dotati i treni di questo tipo. Intanto nel pomeriggio la città di Bologna e le sue istituzioni hanno aderito all'appello di Cgil, Cisl e Uil a scendere in piazza per dire basta alle morti sul lavoro.
Un presidio davanti alla stazione ferroviaria, a cui hanno aderito 46 Comuni del territorio. Centinaia di persone hanno sfidato la pioggia e in piazza Medaglie d'oro e poi hanno preso la parola i rappresentanti di categoria dei metalmeccanici e dei trasporti, chiedendo l'introduzione del reato di omicidio sul lavoro. Per il Comune di Bologna c'era la vicesindaca Emily Clancy.
Dopo gli interventi dal palco, i manifestanti hanno invaso l'ingresso della stazione con i fischietti. Tra i partecipanti al presidio, la segretaria del Pd di Bologna, Federica Mazzoni, e il candidato di centrosinistra alla presidenza della Regione Michele de Pascale. Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario generale della Fiom-Cgil Michele De Palma: "È inaccettabile che ci siano gli appalti e i subappalti. Ed è inaccettabile che una persona muoia semplicemente perché va a lavorare. Ecco perché noi abbiamo deciso di scioperare e continueremo a costituirci parte civile in tutti i processi che riguarderanno la morte di lavoratrici e lavoratori dentro i luoghi di lavoro".
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