Condannato a trent'anni di carcere
e cinque anni di libertà vigilata (oltre a un milione di euro di
provvisionale nei confronti del figlio che era parte lesa)
Salvatore Montefusco, imprenditore edile di 72 anni che il 13
giugno del 2022 ha ucciso a fucilate la moglie Gabriela
Trandafir, 47 anni, e la figlia della donna, Renata, 22enne,
nella loro abitazione a Cavazzona di Castelfranco Emilia, in
provincia di Modena.
L'uomo è reo confesso: sono state riconosciute le attenuanti
generiche equivalenti rispetto alle aggravanti contestate,
escluse la premeditazione e la crudeltà. La condanna è giunta
nel processo di primo grado che si è celebrato questa mattina in
Corte di assise a Modena.
La pubblica accusa aveva chiesto per l'uomo una pena di due
ergastoli, oltre all'isolamento diurno per la durata di tre
anni. Secondo quanto emerso dopo la morte delle due donne,
Gabriela, moglie di Montefusco, si era rivolta diverse volte
alle forze dell'ordine per segnalare i maltrattamenti che subiva
da tempo da parte dell'uomo.
Nell'aprile del 2023, dunque quasi un anno dopo il duplice
delitto, Montefusco è stato rinviato a giudizio con l'ipotesi di
reato nei confronti della moglie. L'omicidio avvenne il giorno
prima dell'udienza di separazione dei due coniugi e il movente
sarebbe stato economico. Testimone oculare del duplice omicidio,
e scampato, il figlio allora 17enne dell'imprenditore edile in
pensione.
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