Un 'flash mob' - con decine di
persone stese sul selciato di Piazza VIII Agosto coperte da un
lenzuolo bianco attorno allo striscione porpora con scritto
'Stop genocidio' - e un corteo con circa mille partecipanti
lungo le vie del centro di Bologna, dalla stessa Piazza VIII
Agosto a Piazza San Francesco, per chiedere la fine del
conflitto e il cessate il fuoco in Palestina e in Libano. A
guidare la manifestazione, punteggiata di bandiere palestinesi e
una della Terra dei Cedri il Coordinamento Bologna per la
Palestina, che riunisce più di 40 realtà cittadine deciso a far
sentire la propria voce contro le operazioni militari condotte
da Israele in Medio Oriente. A risuonare nell'aria, gridate dai
manifestanti, gli slogan 'Palestina libera' e 'Libano libero',
oltre a 'Se non cambierà intifada pure qua', 'Intifada fino
alla vittoria' e . 'Ora e sempre resistenza'.
Al raduno, in Piazza VIII Agosto, teatro del 'flash mob',
diversi gli interventi al microfono degli organizzatori della
protesta che non hanno mancato di indirizzare critiche anche
all'Amministrazione bolognese. "Ci vorrà di più dei vostri
timidi gesti simbolici, delle vostre timide richieste di cessate
il fuoco - scandisce uno di loro -: Comune di Bologna vi dovete
vergognare. Abbiamo visto una intera classe politica parlare di
alcune morti e non di altre - prosegue - e siamo stati sminuiti
e accusati della qualunque. Ci è chiesto di non parlare della
nostra resistenza perché rischiamo di essere esclusi. Ci è
chiesto di essere solo vittime e di non resistere a questo
genocidio. Questo non ci stupisce - prosegue - questo Paese non
ha fatto i conti con il proprio colonialismo, figuriamoci se fa
i conti con quello che sta succedendo, con un Mare mediterraneo
è diventato un cimitero. Le manifestazioni continueranno finché
non prenderete le vostre responsabilità", conclude.
"Oggi siamo in piazza per ricordare che è oramai un anno che
sta andando avanti un genocidio nella striscia di Gaza - spiega
Dawod ai cronisti -: per noi oggi è fondamentale scendere in
piazza perché quella che inizialmente aveva la forma di una
aggressione sulla striscia di Gaza adesso si sta allargando
anche al Libano con l'invasione di terra da parte di Israele.
Oggi per noi è importante esserci e far sentire la nostra voce
per riportare all'attenzione ciò che sta accadendo in Palestina
e Libano".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA