Quello che poteva sembrare in
prima battuta un incidente in un piazzale di una ditta di una
persona di passaggio, durante le indagini si è trasformato in un
infortunio mortale sul lavoro di un operaio che da mesi lavorava
là dentro in nero. Per il decesso del 41enne Luca Ferretti
avvenuto il 28 aprile 2023 a Faenza (Ravenna), la Procura ha di
recente notificato due avvisi di chiusura inchiesta per omicidio
colposo in cooperazione. Sotto accusa ci sono il titolare della
ditta e datore di lavoro del defunto, un 61enne che noleggia
macchine da lavoro, e il titolare 57enne della società di
costruzioni che aveva noleggiato il mini-escavatore fatalmente
collassato addosso al 41enne.
Secondo quanto ricostruito grazie alla indagini della polizia
del locale Commissariato e della medicina del Lavoro dell'Ausl
Romagna, coordinate dal Pm Stefano Stargiotti, il 41enne, che
per l'accusa dal gennaio 2023 lavorava là dentro senza regolare
contratto, in quel pomeriggio di un anno fa - come riportato dal
Resto del Carlino - si apprestava a scaricare il mini-escavatore
restituito dalla società di costruzioni al termine del periodo
di noleggio.
E così aveva sistemato due rampe in metallo e si era
posizionato alla guida del mezzo da scaricare. La struttura si
era però rivelata improvvisamente instabile: il 41enne si era
allora lanciato fuori dall'abitacolo del mini-escavatore ma il
mezzo gli era caduto addosso provocandogli un trauma cranico
mortale. Secondo l'accusa, entrambi gli indagati avevano violato
le normative di prevenzione degli infortuni: il datore di lavoro
di fatto, per non avere stilato l'apposito documento sui rischi
e per non avere formato il lavoratore su quelle manovre
specifiche. E il titolare dell'impresa di costruzioni, per avere
fornito un autocarro del tutto inidoneo a trasportare e
scaricare un mini-escavatore.
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