Sono stati consegnati ai familiari
i resti dell'artigliere Guido Missiroli, internato in Germania
durante la Seconda guerra mondiale. La cerimonia si è tenuta al
comando militare Esercito 'Emilia-Romagna' a Bologna. Le spoglie
del soldato, provenienti dal cimitero militare italiano d'onore
di Amburgo, sono state accolte dal comandante del Cme,
colonnello Francesco Randacio e, avvolte dal Tricolore, adagiate
all'interno della cappella della caserma 'Minghetti' dove il
cappellano militare ha officiato una cerimonia religiosa per la
benedizione.
Missiroli, originario di Solarolo (Ravenna), effettivo al
132/o reggimento artiglieria della divisione corazzata 'Ariete',
fu internato nei campi di prigionia tedeschi a seguito del suo
rifiuto, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, di aderire
alla Repubblica sociale italiana. Come tanti altri, venne
considerato un internato militare italiano e costretto ai lavori
forzati, subendo le difficili condizioni di prigionia.
La consegna dei resti ai familiari, svolta alla presenza di
una rappresentanza di personale militare e civile del Cme,
"rappresenta un momento di profonda commozione e riflessione,
simbolo di un legame mai spezzato tra il nostro Paese e i suoi
figli caduti", spiega una nota dell'Esercito. L'operazione è
stata curata dall'Ufficio per la tutela della cultura e della
memoria della Difesa. Al termine i resti sono stati trasportati
a Masiera di Bagnacavallo (Ravenna) per una sepoltura riservata
ai familiari e ai cari più stretti.
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