Nel 2023 è stato avviato a riciclo
il 70,3% degli imballaggi in alluminio immessi sul mercato: si
parla di 59.300 tonnellate, ma con il recupero energetico il
totale di quelli complessivamente recuperati arriva al 74,1%. La
performance dell'anno passato conferma la media del 70% tenuta
in Italia negli ultimi anni, con cui il Paese supera
abbondantemente gli obiettivi europei al 2025 (50%) e al 2030
(60%). Tradotto in benefici per l'ambiente, si tratta di numeri
che hanno consentito di evitare emissioni di gas serra pari a
417mila tonnellate di CO2, con un risparmio di energia per oltre
182mila tonnellate equivalenti di petrolio.
A fornire i dati è Cial, il consorzio nazionale che si occupa
di avviare al recupero e al riciclo gli imballaggi in alluminio
raccolti sul territorio italiano: forte di 241 imprese
consorziate, lavora con 434 operatori convenzionati, 209
piattaforme e undici fonderie. "Copriamo 5.500 Comuni e 45
milioni di abitanti in Italia, raccogliamo 60mila tonnellate di
alluminio sulle 83mila immesse in consumo - spiega Carmine Bruno
Rea, presidente del Consorzio Cial - parliamo di lattine,
vaschette, bombolette, scatolette, generalmente gli imballaggi
per il food e la cosmetica".
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