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'Moraduccio', foto inedite esposte dopo dieci anni a Bologna

'Moraduccio', foto inedite esposte dopo dieci anni a Bologna

Progetto di Trapezio e Zuffi dal 21 novembre a Palazzo Vizzani

BOLOGNA, 20 novembre 2024, 12:01

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Apre al pubblico dal 21 novembre al 21 dicembre a palazzo Vizzani, a Bologna, la mostra 'Moraduccio (fotografo + soggetto)' di Alessandro Trapezio e Italo Zuffi, a cura di Antonio Grulli e promossa da Alchemilla.
    Il progetto nasce nel 2014 ma prende forma nel 2020 con una pubblicazione, un multiplo, numerato e firmato dai due artisti, in cento copie. Oggi, nel 2024, a dieci anni dalla loro realizzazione, le fotografie inedite vengono esposte per la prima volta.
    Tutto nasce nel febbraio 2014, quando l'artista Italo Zuffi (1969) e il fotografo Alessandro Trapezio (1981) si dirigono in auto tra Castel del Rio e Moraduccio, tra la provincia di Bologna e quella di Firenze, seguendo il corso del fiume Santerno. Sono alla ricerca dell'ispirazione per produrre una serie di ritratti di Italo, originario di quei luoghi. Sostano in alcuni punti del loro percorso, Italo si muove all'interno del paesaggio, Alessandro scatta. Le immagini che nascono da questa semplice intenzione, però, trascendono l'individuo che dovrebbe esserne il soggetto e diventano, in maniera imprevista, spontanea, qualcos'altro. L'obiettivo, più che soffermarsi sull'umano, va "sulla sua presenza rada e sospesa, che si dissolve all'interno del paesaggio naturale, che vi si appoggia fino a confondervisi, fino alla rarefazione totale, in favore della roccia, della terra, dell'acqua, della vegetazione". Così il protagonista vero del progetto non è più soltanto Italo, "ma l'intrecciarsi del suo movimento con la vita circostante, il suo uscire dall'inquadratura in favore di altre esistenze, di altri respiri primordiali".
    La mostra vuole essere un nuovo capitolo di questo progetto, legato al libro ma a tutti gli effetti autonomo e indipendente: è esposizione di una dimensione laboratoriale, di esperimento tra due artisti che dialogano alla pari, circondati dal paesaggio dell'Appennino Tosco-Romagnolo. Alchemilla è un'associazione culturale non-profit che sostiene la ricerca, la sperimentazione e la produzione di progetti nell'ambito delle arti visive e performative, mettendo in relazione le figure professionali coinvolte, con particolare riguardo e cura verso i giovani talenti.
   

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