BOLOGNA, 26 NOV - Si è concluso con una sentenza di assoluzione per non imputabilità, vista l'assoluta incapacità di intendere e di volere al momento del fatto, il processo a carico del 48enne Francesco Ferioli, accusato dell'omicidio, commesso il 31 dicembre 2023, del 54enne Andrea Beluzzi nell'appartamento che i due condividevano a San Giovanni in Persiceto, nel Bolognese, nell'ambito di un progetto di housing sociale. Belluzzi venne ucciso a coltellate.
La sentenza è arrivata stamattina, al termine del processo con rito abbreviato, davanti al Gip di Bologna, Grazia Nart, che ha disposto il collocamento di Ferioli nella Rems di Reggio Emilia, dove il 48enne già si trova, per due anni, scaduti i quali la sua situazione verrà rivalutata per capire se sia ancora socialmente pericoloso.
Ferioli, che chiamò lui stesso i soccorsi, venne fermato dai carabinieri e nel corso degli interrogatori si avvalse della facoltà di non rispondere. I due vivevano insieme da circa due mesi in un progetto di coabitazione solidale, in un appartamento di una palazzina di otto piani. Quando il personale sanitario arrivò in casa trovò il cadavere di Beluzzi, vicino al letto.
Il 48enne venne poi dichiarato affetto da vizio totale di mente sia dal perito Renato Ariatti, nominato dal pm Flavio Lazzarini, sia dal consulente nominato dalla sua legale, Lucia Tura. Questa mattina il pm ha chiesto l'assoluzione di Ferioli per difetto di imputabilità. La moglie separata della vittima, assistita dall'avvocato Federico Fischer in qualità di persona offesa, non si era costituita parte civile. Le motivazioni saranno disponibili entro 30 giorni.
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