Un gesto estremo, come hanno ricostruito i carabinieri. Prima Luciano Baraldi, 71 anni, impugnando la pistola ha ucciso la moglie, Marina Bassoli, poi ha rivolto l'arma contro se stesso, facendo fuoco. A trovare i corpi senza vita dei coniugi è stata, questa mattina presto, un'infermiera che assisteva a domicilio la donna che aveva 64 anni ed era ammalata da tempo.
Non ricevendo risposta, dopo il suono del campanello, ha allertato i vigili del fuoco che, raggiunta la casa, hanno aperto la porta di ingresso. Anche i carabinieri hanno raggiunto l'abitazione in via Franchini, ad Altedo di Malalbergo, nel Bolognese, per chiarire l'accaduto.
Durante gli accertamenti, i militari della compagnia di Molinella hanno ritrovato, vicino alla coppia, che è stata trovata distesa sul divano, un biglietto. Il testo, scritto al plurale, spiegava le ragioni dell'accaduto e della decisione della coppia, dopo le tante difficoltà vissute e dovute, soprattutto, alle condizioni di salute della 64enne.
Il marito era originario di San Pietro in Casale, la moglie di Altedo, non avevano figli. L'arma, usata dal pensionato per uccidere la moglie e poi per togliersi la vita, era da lui regolarmente detenuta. I vicini di casa e alcuni commercianti della zona, interpellati dai cronisti, hanno descritto Luciano Baraldi come un uomo "stanco", "provato", "l'unico ad occuparsi della casa e ad assistere la moglie" le cui condizioni di salute, negli ultimi tempi, erano peggiorate.
"Luciano era una persona cordiale, gentile, mi fermavo a scambiare qualche parola con lui quando lo incontravo - racconta il sindaco di Malalbergo, Massimiliano Vogli - sapevo che la moglie non stava bene e che le sue condizioni si erano aggravate. Per la nostra comunità oggi è un giorno di grande dolore".
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