"Festa grande venerdì 20 dicembre. Torna la festa dove i miliardari non dovrebbero esistere (e neanche le compagnie di assicurazione sanitarie parassite)". A corredo del testo una foto di Luigi Mangione, poi rimossa e rimpiazzata con la storica immagine di Ernesto "Che" Guevara. Il circolo Arci Post di Parma ha scelto di pubblicizzare così, sul proprio profilo Instagram, la serata del venerdì sera per i soci. Dopo la pubblicazione della notizia sul sito di Repubblica e una serie di polemiche, il cambio di rotta.
Il 26enne italo-americano Luigi Mangione si trova in carcere, arrestato con l'accusa di aver ucciso Brian Thompson, Ceo del colosso statunitense UnitedHealthcare, ottava azienda al mondo per fatturato specializzata nel campo delle assicurazioni sanitarie private. L'assassinio avvenuto a Manhattan ha aperto dibattiti in ogni parte del mondo e nel giro di pochi giorni è diventato virale l'hashtag #FreeLuigi, riferito a Mangione: presunto killer per la giustizia americana, eroe per alcuni.
Intorno al circolo parmigiano, situato in via dei Mercati, nella periferia cittadina, si è scatenata una bagarre politica tra i gruppi del consiglio comunale: "Il sindaco Guerra - si legge in una nota del movimento civico Missione Parma - prenda le distanze da questa gravissima iniziativa della realtà associativa del mondo Arci".
"Siamo rimasti increduli - prosegue Virginia Chiastra, leader del gruppo giovanile di centrodestra - parole come quelle del post denotano livore ed invidia sociale. Il punto vero è tenere alta la guardia su coloro che si professano campioni di inclusione, paladini della democrazia, dei diritti, delle minoranze per poi rivelarsi per quello che sono realmente, cioè dei veri autoritari". La festa, fissata per domani sera alle 23, resta in programma.
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