Sono durati una manciata di minuti
i due interrogatori di garanzia per la 22enne e il fratello
19enne, di origine pakistana, arrestati dai carabinieri la
vigilia di Natale e accusati di aver dato vita ad
un'organizzazione jihadista chiamata 'Da'wa' Italia.
I due giovani, che da anni abitavano in zona Bolognina,
insieme ad una 18enne di origine algerina residente a Spoleto e
ad un 36enne di origine turca residente a Monfalcone sono finiti
in carcere nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Bologna
e del Ros. Di un ragazzo 20enne marocchino cresciuto a Milano,
anche lui indagato, invece, si sono perse le tracce da novembre
quando è partito per l'Etiopia per unirsi alle milizie
jihadiste. Fratello e sorella, difesi rispettivamente dagli
avvocati Christian Zanasi e Simone Romano, davanti al gip
Letizio Magliaro, hanno fatto brevi dichiarazioni spontanee ma
hanno preferito non rispondere alle domande del magistrato.
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