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Terrorismo, fratelli indagati non rispondono al gip

Terrorismo, fratelli indagati non rispondono al gip

La 22enne e il 19enne hanno fatto brevi dichiarazioni spontanee

BOLOGNA, 27 dicembre 2024, 13:54

Redazione ANSA

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Sono durati una manciata di minuti i due interrogatori di garanzia per la 22enne e il fratello 19enne, di origine pakistana, arrestati dai carabinieri la vigilia di Natale e accusati di aver dato vita ad un'organizzazione jihadista chiamata 'Da'wa' Italia.
    I due giovani, che da anni abitavano in zona Bolognina, insieme ad una 18enne di origine algerina residente a Spoleto e ad un 36enne di origine turca residente a Monfalcone sono finiti in carcere nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Bologna e del Ros. Di un ragazzo 20enne marocchino cresciuto a Milano, anche lui indagato, invece, si sono perse le tracce da novembre quando è partito per l'Etiopia per unirsi alle milizie jihadiste. Fratello e sorella, difesi rispettivamente dagli avvocati Christian Zanasi e Simone Romano, davanti al gip Letizio Magliaro, hanno fatto brevi dichiarazioni spontanee ma hanno preferito non rispondere alle domande del magistrato.
   
   

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