BOLOGNA, 21 MAR - Sfruttavano braccianti, connazionali, facendoli lavorare per pochi euro nei campi della Bassa Piacentina, senza alcun diritto o dispositivo di sicurezza sul lavoro, in condizioni definite massacranti.
Con questa accusa due cittadini stranieri sono stati arrestati due giorni fa a conclusione di un'indagine condotta dai carabinieri di Cortemaggiore (Piacenza) e da quelli del Nucleo ispettorato del lavoro (Nil) di Piacenza.
Sono finiti in carcere un 53enne e un 27enne, residenti in un comune della provincia piacentina, ritenuti a vario titolo gravemente indiziati dei reati di favoreggiamento della permanenza di stranieri irregolari nel territorio dello Stato, sfruttamento del lavoro e intralcio alla giustizia.
Il provvedimento, emesso dal gip del Tribunale di Piacenza su richiesta della locale Procura, arriva dopo l'indagine dei militari nell'estate 2024, scattata dopo aver notato movimenti quotidiani di numerosi furgoni che all'alba si spostavano nelle campagne trasportando numerosi cittadini stranieri i quali, come poi accertato, venivano scaricati su terreni agricoli dove prestavano la loro opera di braccianti sino alla sera, per poi essere prelevati con gli stessi furgoni. I servizi di osservazione e le successive ispezioni hanno documentato condizioni di sfruttamento.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA