BRUXELLES - Utilizzare i 6 miliardi di fondi Ue non impegnati per lo sviluppo rurale, che salgono a 17 se si considerano gli importi dei bandi in corso, per attenuare l'impatto economico del Covid-19. Lo scrive il commissario Ue all'agricoltura, Janusz Wojciechowski, in una lettera indirizzata ai ministri dei Ventisette. Tra le misure a sostegno del settore già annunciate dalla Commissione europea, c'è la possibilità di riprogrammare la spesa nell'ambito dei programmi di sviluppo rurale 2014-20 (Psr). I fondi Psr ancora non impegnati in Italia ammonterebbero complessivamente a circa 1-1,2 miliardi di euro, con contributi nazionali e regionali inclusi.
Nella lettera il commissario polacco chiarisce quale tipo di nuove misure dei piani di sviluppo rurale possono essere finanziate. Si tratta di vendita diretta, creazione di servizi di consegna a domicilio di prodotti essenziali come cibo o medicine nelle aree rurali, investimenti in azienda per la trasformazione, commercializzazione o imballaggio degli alimenti o per il ripristino del potenziale di produzione agricola. I servizi della Commissione "sono pronti a fornire assistenza immediata", scrive Wojciechowski, anche "per investimenti in piccole infrastrutture e servizi locali come l'acquisizione di attrezzature, l'adattamento di centri sanitari o la creazione di strutture sanitarie mobili nelle aree rurali".
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