"Per me Vinitaly è scuola, fa
formazione, è un collettore incredibile di avanguardia, nonché
il luogo dove si viene per conoscere e apprezzare l'eccellenza
italiana, non solo nel vino, ma anche nel design che lo
accompagna, se pensiamo che la presentazione al consumatore è
fondamentale". E' con grande soddisfazione, ma soprattutto con
entusiasmo che Mario Di Paolo, designer, fotografo ed editore
d'arte, parla con l'ANSA delle ragioni che lo hanno portato a
ricoprire il ruolo di direttore artistico del 'Vinitaly Design
Award 2024'. Lo 'Spazio Di Paolo', di cui è fondatore e
direttore creativo, ha lanciato veri e propri trend nel
packaging design del vino e degli spirits: etichette
multistrato, impiego di pigmenti materici estratti da polvere
lavica, gesso e terra, etichette tridimensionali che assumono le
sembianze di sculture. Lo studio - fisicamente un "open mind
space e avamposto di novità assolute" immerso nella campagna di
Spoltore, poco distante da Pescara - ha ottenuto in vent'anni
oltre 200 premi internazionali e Mario è stato proclamato nel
2021 'Designer of the Year' ai Pentawards, contest riservato a
etichette e imballaggi.
"Da sempre arrivano al Vinitaly persone con l'ambizione di
scoprire nuovi trend, parliamo del settore enologico a livello
di produzione, ma anche di terziario. C'è quindi la bottiglia,
con il vetro e il tappo, ma ci sono anche l'etichetta e le
macchine per le tipografie - continua Di Paolo - Analisi del
mercato e conoscenza tecnica del prodotto, dalla terra
all'imbottigliamento, unite alla passione per l'arte mi guidano
nell'ideazione delle etichette e del packaging in generale -
spiega - come pure la conoscenza profonda dei processi di stampa
e di dispensazione dell'etichetta, elementi che hanno portato
Spazio Di Paolo a essere considerato un trendsetter a livello
globale".
"Abbiamo voluto cambiare il nome dell'International Packaging
Competition e abbiamo realizzato un originale trofeo - racconta
ancora Di Paolo - Sarà il primo concorso specializzato intorno
alla bottiglia, non solo di vino, ma anche, in piccola
percentuale, di olio, di 'spirits' e di birra. E dal 2025
proporremo il 'Vinitaly Design Experience', due giorni di
workshop e talk per divulgare il Made in Italy nel design. Sarà
un momento di formazione. Già quest'anno abbiamo partner
meravigliosi che ci sostengono - dichiara - Vogliamo dare valore
al design puro. Abbiamo una giuria super preparata che comprende
artisti, designer, industrial designer ed esperti di settore.
Vogliamo mostrare che, oltre a essere tra i più bravi al mondo a
fare il vino, siamo anche tra i migliori a fare il design".
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