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Il riconoscimento facciale divide l'Eurocamera 

Il riconoscimento facciale divide l'Eurocamera 

Benifei, serve il divieto totale. Ppe, usarlo per gravi crimini 

08 maggio 2023, 20:36

Redazione ANSA

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Intelligenza artificiale e supercomputer al servizio della sicurezza informatica (fonte: École polytechnique - J.Barande, da Flickr) - RIPRODUZIONE RISERVATA

BRUXELLES, 08 MAG - Consentire o meno il riconoscimento biometrico targato IA negli spazi pubblici: questo l'ultimo scoglio prima dell'accordo finale tra i negoziatori dell'Eurocamera per le nuove regole Ue per l'intelligenza artificiale. Per alcuni si tratta di fermare una tecnologia capace di sorveglianza totale che può trasformarci in codice a barre che camminano, come dicono le Ong che si oppongono. Per altri invece vuol dire favorire lo sviluppo di sistemi capaci di "prevenire crimini" e "salvaguardare la sicurezza nazionale", spiegano i legislatori del Ppe.

Per far conciliare queste due posizioni ormai c'è tempo solo fino a giovedì mattina, quando il testo arriverà al voto della commissione mercato interno e libertà civili del Parlamento europeo. A guidare il fronte di chi chiede il divieto assoluto di utilizzo di tali tecnologie è Brando Benifei, capodelegazione del Pd e relatore del testo dell'Eurocamera sull'IA. Benifei con l'appoggio dei Verdi, della Sinistra e parte del liberali di Renew infatti sta lavorando, pallottoliere alla mano, per garantire che giovedì il testo venga licenziato con un 'no' secco a questo tipo di sistemi che per lui "pongono seri problemi di privacy e discriminazione".

D'altro avviso invece i popolari, rappresentati al tavolo dal tedesco Axel Voss, che parlando all'ANSA sottolinea come "i divieti assoluti sulle tecnologie raramente siano la risposta giusta" e chiede che "si mantenga la possibilità per le forze dell'ordine di utilizzare il riconoscimento biometrico nei casi di indagini su reati come sparizioni di bambini, prevenzione di minacce imminenti come attacchi terroristici o altre gravi indagini penali".

Dalla Commissione Ue nel frattempo chiedono di far presto. "Non c'è tempo da perdere" ha commentato la vicepresidente Margrethe Vestager auspicando che le trattative tra le istituzioni comunitarie prendano il via "prima dell'estate" per arrivare a un accordo finale sulle nuove regole entro "quest'anno". Per Vestager l'arrivo di nuovi strumenti di intelligenza artificiale come ChatGpt ha ribadito la necessità di una regolamentazione "a prova di futuro" che sappia "prendere di mira gli usi dell'intelligenza artificiale e non solo le tecnologie specifiche alla sua base".

Appello condiviso anche dalle colonne del Financial Times, che dedica al tema un editoriale in cui chiede di "regolamentare un tecnologia che gioca oggi un ruolo determinante in svariati processi come la diagnosi medica, i processi produttivi e la gestione delle infrastrutture energetiche". Il quotidiano della City sottolinea però anche i rischi di uno strumento che ha causato "l'aumento di frodi e della cattiva informazione" e rinnova quindi l'appello ai legislatori ad "agire in fretta".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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