STRASBURGO - "Nel momento un cui festeggiamo i 30 anni" del progetto Erasmus "dobbiamo essere 30 volte più ambiziosi". Il Presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker ha chiesto, durante la celebrazione del 30esimo anniversario dell'Erasmus nella plenaria del Parlamento Ue, un maggior coinvolgimento economico in questo progetto. "Erasmus - ha affermato ancora Juncker - è la risposta all'egoismo nazionale, è un simbolo di un'Ue che si apre al futuro, dobbiamo fare in modo che il bilancio europeo sia all'altezza del talento della nostra gioventù". "Ogni euro investito", ha ribadito, "è un investimento nel futuro".
Un concetto ribadito anche dal Presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani. "Erasmus - ha affermato - deve essere molto più di un programma, ma un'opportunità per tutti i giovani europei, al di là delle loro risorse economiche e del programma di studio: più fondi per Erasmus vuol dire anche meno disoccupazione giovanile". Al di là dei fondi necessari per potenziare uno dei programmi, se non il programma, di maggior successo della Ue, Juncker ha voluto sottolineare anche un aspetto più "romantico" dell'interscambio lanciato 30 anni: "si parla di un milione di bambini figli del programma Erasmus, non si può attribuire ciò all'azione dell'Ue, ma plaudo comunque a questo tipo di integrazione europea".
Intanto per festeggiare i 30 anni del programma Erasmus la Commissione Ue ha lanciato un'applicazione mobile Erasmus+. Pensata per gli studenti, gli allievi di istituti professionali e i partecipanti a tutti i programmi di interscambio, l'applicazione ha l'obiettivo di semplificare le pratiche amministrative e di facilitare il processo di integrazione dei vincitori delle borse durante tutto il loro soggiorno all'estero. Partito nel 1987 con i primi 3mila studenti provenienti da 11 paesi, l'Erasmus ha coinvolto 9 milioni di giovani da 33 paesi diversi.
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