STRASBURGO - Via libera definitivo dalla plenaria del Parlamento europeo all'accordo raggiunto a fine maggio tra Stati membri e Parlamento Ue sull'utilizzo dei fondi europei al 95% per le opere di ricostruzione post-disastri naturali, come terremoti e alluvioni. La modifica al regolamento è stata approvata con 625 voti a favore, 5 contrari e 28 astensioni. Il testo entrerà in vigore dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ue.
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Il nuovo regolamento modifica quello sulla politica di coesione 2014-2020 introducendo un asse separato e prioritario per le operazioni di ricostruzione, con un finanziamento fino al 95% supportato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). Una misura che interessa in prima battuta l'Italia colpita dai terremoti tra agosto e ottobre. Il regolamento si applicherà in maniera retroattiva dal 1 gennaio 2014.
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Il compromesso raggiunto a fine maggio aveva superato lo stallo cui si era giunti dopo la richiesta di fissare la soglia al 90% avanzata dalla Germania appoggiata da Olanda, Regno Unito, Austria, Svezia, Danimarca e Finlandia. La Commissione Ue aveva proposto inizialmente l'uso del 100% dei fondi Fesr senza una quota di cofinanziamento da parte dei Paesi. Gli eurodeputati hanno spinto per introdurre un tetto massimo del 5% a quanto può essere prelevato dalla quota Fesr di uno Stato membro per il periodo 2014-2020.
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