BRUXELLES - Dare un sostegno alle Regioni nell'accompagnare la transizione tecnologica delle loro industrie e puntare su nuovi settori some i big data e la bioeconomia per potenziare i partenariati fra regioni, anche di Stati diversi. Sono i due progetti pilota lanciati martedì 18 luglio dalla Commissione Ue per aiutare i territori europei a investire nei settori in cui sono competitivamente forti, la cosiddetta "specializzazione intelligente", cercando così di accompagnare la globalizzazione. In parallelo, Bruxelles ha svelato una serie di iniziative per snellire la burocrazia e aiutare i territori nel creare ambienti favorevoli al business.
"Stati e Regioni si aspettano di avere fondi Ue per le loro infrastrutture", ma è un "modo di pensare tradizionale" che "non prende in considerazione altri elementi fondamentali per la crescita", ha dichiarato il vicepresidente con delega alla Crescita, Jyrki Katainen. "La specializzazione intelligente cambia il modo in cui la Commissione, e speriamo anche le Regioni, vedono la politica di coesione", anche in vista dei probabili tagli al bilancio Ue per il post 2020, ha aggiunto. Secondo la commissaria alla Politica Regionale, Corina Cretu, un esempio positivo di utilizzo di fondi Ue per investimenti mirati sono le Marche, che hanno deciso di puntare sull'innovazione nel calzaturiero. "Apprezziamo molto lo sforzo della Commissione di concentrarsi sugli investimenti che dovrebbero fare le Regioni per avere vantaggi competitivi", ha dichiarato Arnaldo Abruzzini, presidente di Eurochambres.
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