LUSSEMBURGO - "Lo scandalo Facebook-Cambridge Analytica è stato un campanello d'allarme per tutti e ci ha ricordato che le nostre elezioni, sia a livello nazionale che europeo, devono essere protette da questo tipo di manipolazioni". Così la commissaria europea Vera Jourova, al termine della giornata di lavori del consiglio Giustizia Ue a Lussemburgo.
Durante il dibattito, ha detto Jourova, "ho insistito sulla necessità di un'adeguata applicazione delle nuove regole sulla protezione dei dati e dei poteri delle nuove autorità. Abbiamo parlato dell'applicazione delle leggi elettorali al mondo dell'online, e devo dire che la situazione nei Paesi Ue non è coerente. Ma sta agli Stati membri verificare se hanno le regole" necessarie per salvaguardare i propri processi, ed eventualmente intraprendere "azioni legislative. Abbiamo alcune analisi preliminari che mostrano come, a differenza delle regole elettorali per i media tradizionali che sono severe, quelle per il marketing on-line sono minimali".
"Sosteniamo l'obiettivo di assicurare che le elezioni siano libere e oneste" ma "la sicurezza non è un problema che si risolve una volta per tutte, e noi affrontiamo avversari sofisticati e ben finanziati che cercano costantemente nuovi modi di aggirare le nostre difese.
Nessuno può garantire che tutti gli abusi saranno eliminati". Lo scrive Facebook in un documento inviato al Parlamento europeo, con il quale risponde ad alcune domande sollevate dagli eurodeputati in occasione dell'audizione del fondatore Mark Zuckerberg il 22 maggio scorso.
Il gigante del web, però, si dice disponibile a collaborare "con partiti, organismi regolatori, governi ed esperti accademici" nei prossimi mesi "per fare tutto quello che possiamo per proteggere le elezioni insieme".
Facebook ha annunciato anche che non renderà pubblico l'algoritmo che stabilisce quali contenuti vengano posti in maggiore evidenza e quali invece visualizzati con minore rilievo o non mostrati affatto.
"Una piena pubblicazione - scrive la società - solleverebbe questioni difficili sui segreti commerciali e minacce da parte di persone che cercassero di manipolare i sistemi in maniera inappropriata". Ma propone un tavolo di confronto: "Suggeriremmo invece - prosegue il testo - un processo di impegno tra organizzazioni che gestiscono importanti algoritmi e parti interessate, come decisori politici ed esperti tecnici. Facebook sarebbe un partner attivo in un processo di questo genere".
L'Europarlamento ha deciso di tornare sul caso caso Cambridge Analytica con tre audizioni, di cui una oggi, la seconda fissata per il 25 giugno e la terza per il 2 luglio.
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