/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Debiti Pa: nuovo richiamo Ue su modifica codice appalti

Debiti Pa: nuovo richiamo Ue su modifica codice appalti

No a estensione tempi o rischio seconda volta Corte giustizia

BRUXELLES, 07 giugno 2018, 16:28

Redazione ANSA

ANSACheck

Debiti Pa: nuovo richiamo Ue su modifica codice appalti - RIPRODUZIONE RISERVATA

BRUXELLES - Nuovo richiamo della Commissione Ue all'Italia sui ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione, relativa alla modifica del Codice dei contratti di aprile 2017 che estende sistematicamente di ulteriori 30 giorni i pagamenti degli appalti pubblici per effettuare verifiche. La legislazione Ue prevede massimo 30 giorni, estendibili a 60 in alcuni casi. Bruxelles ha quindi deciso di inviare un parere motivato all'Italia, seconda tappa di una procedura d'infrazione.

 

C'è già aperta un'altra infrazione sul ritardo dei pagamenti della Pa, e che lo scorso dicembre è già sfociata in un deferimento alla Corte Ue. L'Italia dispone ora di due mesi per rispondere, altrimenti rischia di essere portata una seconda volta davanti ai giudici di Lussemburgo.

 

Tra le modifiche apportate al Codice dei contratti pubblici, vi è una disposizione che estende sistematicamente di ulteriori 30 giorni i tempi di gestione del pagamento delle fatture per gli appalti. Le autorità italiane, infatti, sostengono che questo ulteriore allungamento dei tempi sia necessario ai fini delle verifiche, anche se già state svolte nel corso delle diverse fasi di realizzazione delle opere pubbliche. Questa norma, però, per Bruxelles "si configura come una violazione della direttiva sui ritardi di pagamento", la quale stabilisce che "le autorità pubbliche debbano eseguire i pagamenti non oltre 30 o 60 giorni dalla data di ricevimento della fattura o, se del caso, al termine della procedura di verifica della corretta prestazione dei servizi". La Commissione Ue aveva quindi aperto una procedura d'infrazione a luglio 2017, inviando una lettera di messa in mora a cui fa seguito ora, non essendo stata risolta la controversia, un aggravamento con l'invio di un parere motivato. L'Italia è nel mirino dell'Ue dal 2014 per l'applicazione della direttiva, su cui ha ben due procedimenti aperti.

 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza

ANSA Corporate

Se è una notizia,
è un’ANSA.

Raccogliamo, pubblichiamo e distribuiamo informazione giornalistica dal 1945 con sedi in Italia e nel mondo. Approfondisci i nostri servizi.