BRUXELLES - Un'Europa in cui il "razzismo basato sul colore della pelle di una persona rimane una piaga diffusa": è la fotografia scattata dal rapporto "Essere neri in Europa" dell'Agenzia Ue per i diritti fondamentali, sulla base di interviste condotte su 5.802 persone in 12 Paesi europei tra cui l'Italia.
Dall'indagine - presentata ad un convegno organizzato dall'europarlamentare Pd Cecilia Kyenge - emerge che negli ultimi 5 anni almeno un terzo degli interpellati è stato vittima di discriminazioni o intimidazioni di matrice razzista, mentre il 5% afferma di aver subito un attacco violento. Nel 64% dei casi le vittime non hanno denunciato perché pensavano che non sarebbe cambiato nulla, non si fidavano della polizia o ne avevano paura. "Non è un'Europa razzista, ma un'Europa in cui esiste il razzismo. I dati - ha detto Kyenge - ci fanno capire quanto gli afro-discendenti siano discriminati nel mondo del lavoro, nell'accesso alla casa e nella loro presenza all'interno delle istituzioni". E se le vittime non denunciano, ha aggiunto, è "per paura della ritorsione o anche per la non conoscenza degli strumenti che potrebbero dare loro giustizia".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA