BRUXELLES - Rendere il fondo europeo istituito 'ad hoc' più accessibile alle imprese che si trovano in difficoltà a causa della globalizzazione e della transizione industriale: questo l'obiettivo principale della riforma del Fondo Ue di adeguamento alla globalizzazione (Feg) approvata dal Parlamento europeo. Nel testo si chiede di abbassare da 500 a 200 la soglia dei licenziamenti previsti da un'azienda in crisi per poter accedere ai finanziamenti.
La proposta (adottata dalla Plenaria con 570 voti favorevoli, 103 contrari e 14 astensioni) chiude la prima lettura del Parlamento, e prevede anche il cambiamento del nome dello strumento Ue in Fondo europeo per la transizione. Un modo per sottolineare anche simbolicamente il suo carattere di sostegno alle aziende nel processo di digitalizzazione e automazione, nonché in quello per un'economia più efficiente sotto il profilo delle risorse.
Dal 2014 il Feg è stato attivato tre volte per l'Italia, nei casi riguardanti i lavoratori di Whirlpool (1,9 milioni di euro), Alitalia (5,3 milioni) e Almaviva contact (3,3 milioni).
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