STRASBURGO - "Nonostante la situazione sembri migliorata, permangono considerevoli disparità d'accesso all'interruzione di gravidanza a livello locale e l'Italia non ha dato informazioni sulle misure prese per prevenire atti di molestia morale contro i medici non obiettori di coscienza". Così il Comitato per i diritti sociali del Consiglio d'Europa su quanto fatto dall'Italia per rimediare alle violazioni della Carta sociale europea, riscontrate nel 2016, dopo il ricorso collettivo della Cgil sull'applicazione della legge 194. Il Comitato, che ha basato la sua valutazione sulle informazioni fornite dal governo precedente, il 16 febbraio 2018, chiede informazioni all'Italia - entro ottobre 2019 - sulle misure introdotte per ridurre le restanti disparità, sia sull'accesso delle donne all'interruzione di gravidanza, che per assicurare una distribuzione più omogenea dei medici non obiettori sull'intero territorio nazionale. Inoltre chiede informazioni sulle misure preventive e risarcitorie adottate per proteggere il personale medico non obiettore da discriminazioni e molestia morale.
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