BRUXELLES - Sulla creazione di un bilancio della zona euro restano "due domande fondamentali che richiedono una risposta": come alimentarlo e cosa farne. È quanto ha detto il ministro degli esteri Enzo Moavero Milanesi durante il dibattito in corso al Consiglio affari generali. "Parliamo da anni di uno strumento di bilancio della zona euro, da quando la crisi economica che ha colpito l'Europa iniziò a essere superata - ha esordito il ministro - l'idea la conosciamo, ma restano due domande fondamentali che richiedono una risposta. La prima è: come alimentiamo questo bilancio? Se lo facciamo con strumenti di risorse proprie analoghe al bilancio generale dell'Unione, non abbiamo portato nessun elemento di novità ma appesantito la situazione e creato un doppione che ha poco senso. Secondo, cosa facciamo con le risorse del bilancio della zona euro? Certamente combattere gli shock asimmetrici, trovare strumenti di riequilibrio, ma anche favorire investimenti che portino a prevenire situazioni di crisi e superarle se si verificano". "Quando parliamo di investimenti, non basta stanziare solo risorse pubbliche che provengono dai contribuenti ma anche pensare a rivolgersi ai mercati con opportune emissioni di titoli di debito", ha chiosato Moavero.
Sciogliere il "nodo fondamentale" delle risorse proprie, "che devono anche potersi finanziare sui mercati", semplificare "in maniera saggia" le norme e ridiscutere l'esistenza della condizionalità macroeconomica sui fondi strutturali, "che l'Italia ha sempre ritenuto essere inappropriata". Questi alcuni dei punti più importanti per l'Italia nel negoziato sul bilancio dell'Ue per il 2021-2027, evidenziati dal ministro degli esteri Enzo Moavero Milanesi durante il dibattito sul tema al Consiglio Affari generali. "Affrontare il tema delle entrate è altrettanto importante che quello delle uscite. Non è possibile che i principali trasferimenti per la base del bilancio dell'Unione siano i contributi degli Stati membri, che poi indirettamente sono i contributi di chi paga le tasse" ha detto Moavero, che ha invitato nuovamente i colleghi a considerare "l'emissione di titoli di debito garantiti a livello europeo". Il ministro ha ricordato anche il recente voto del Parlamento Ue che chiede la soppressione della 'condizionalità macroeconomica', cioè il legame fra i fondi strutturali e il rispetto delle regole di bilancio. "Paradossalmente andrebbe a colpire proprio le regioni di quei Paesi che maggiormente hanno bisogno d'interventi di riequilibrio", ha commentato Moavero.
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