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L'ungherese Orban scrive una lettera di scuse al Ppe

L'ungherese Orban scrive una lettera di scuse al Ppe

La missiva indirizzata al presidente del Partito Joseph Daul

14 marzo 2019, 19:45

Redazione ANSA

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L 'ungherese Orban scrive una lettera di scuse al Ppe - RIPRODUZIONE RISERVATA

BERLINO - "Vorrei esprimere le mie scuse, se vi siete sentiti offesi dalla mia citazione". Lo scrive il premier ungherese Viktor Orban in una lettera al presidente del gruppo del Ppe Joseph Daul, riferendosi alla citazione di Lenin di "utili idioti" da lui usata in un'intervista al quotidiano tedesco Die Welt am Sonntag in riferimento ai membri del Ppe che ne avevano proposto la cacciata.

"Non è un segreto che ci siano tante differenze tra Fidesz e il Ppe nel campo delle migrazioni, della protezione della cultura cristiana e sul futuro dell'Europa - scrive Orban nella sua lettera di scuse indirizzata al Ppe. - E non è un segreto che noi non desideriamo cambiare le nostre posizioni a questo riguardo. Ciononostante non ritengo ragionevole risolvere questi dissensi con la cacciata da un partito" ha aggiunto.

Nonostante le scuse, non si arresta la campagna del premier magiaro di manifesti e pubblicità in televisione anti-Ue con i volti di Jean-Claude Juncker e Georges Soros. Orban si è scusato, ma mantiene la sua posizione sulle migrazioni e su altre questioni europee, ha detto il portavoce del premier ungherese Bertalan Havasi. Così come nelle strade di Budapest restano affissi i manifesti anti-Ue contestati dal leader dei Popolari europei Manfred Weber.

"La lettera e queste scuse sono un inizio, ma avrebbero potuto andare oltre. Questi gesti non sono sufficienti per ripristinare la fiducia. Molte cose dipenderanno da ciò che accadrà nei prossimi giorni. Sono necessari molti altri segnali". E' quanto riferiscono fonti dell'entourage di Manfred Weber, leader dei Popolari europei, a commento della lettera inviata dal premier ungherese Viktor Orban al presidente del Partito Joseph Daul in cui esprime le scuse per aver usato la citazione di Lenin di "utili idioti". 

 

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