BRUXELLES - Nel Regno Unito il voto delle Europee di domani si configura come una sorta di referendum tra chi spinge sull'acceleratore della Brexit, come il Brexit Party di Nigel Farage, o chi si oppone al divorzio dall'Ue, come i LibDem e Change Uk. La Commissione europea ha deciso di non dare consigli agli elettori britannici. "Siamo un'istituzione, non una forza politica", ha evidenziato il portavoce dell'Esecutivo comunitario Margaritis Schinas, di fronte alle sollecitazioni dei giornalisti. Ma a dare raccomandazioni ci hanno pensato invece il leader dei liberali dell'Alde al Parlamento europeo ed ex premier belga Guy Verhofstadt, con un video pro Lib Dem postato sul suo profilo Facebook, ed il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk.
Tusk, che già in passato si era conquistato le ire di una parte dei britannici dopo aver detto che esiste un posto speciale all'inferno per quanti hanno voluto la Brexit, ha fatto il bis, dando il sostegno al suo ex ministro Jan Rostowski della piattaforma pro-remain Change Uk. Intanto Bruxelles segue con "attenzione e pazienza" gli ultimi sviluppi sulla Brexit a Londra.
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