BRUXELLES - "Il problema è il debito pubblico italiano, che non è quello delle banche. Se le condizioni relative al debito pubblico si alterano, o per maggiori assorbimenti o per elementi che favoriscano sinistri, è chiaro che le banche italiane sottoscriveranno meno debito pubblico. E non saranno solo le banche, perché su 2.350 miliardi di debito pubblico italiano, la gran parte oggi è sottoscritta da soggetti nazionali": lo ha detto il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, durante un incontro con la stampa risponde a chi gli chiede un giudizio sulla riforma del Meccanismo europeo di stabilità. "Non ho avuto notifica alcuna né coinvolgimento alcuno. Leggo, guardo gli atti, ma le responsabilità sono istituzionali. Non c'è una compartecipazione o un tavolo in proposito", ha aggiunto. "Non mi intrometto nelle polemiche interne, politiche e governative, di questa fase. Non hanno fatto un tavolo con gli stakeholders, di conseguenza le responsabilità se le gestiranno loro. Io giudicherò dopo", ha concluso.
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