BRUXELLES - L'Eurogruppo ha raggiunto un accordo di principio su "tutti gli elementi della riforma" del Mes, incluse le "note esplicative" sulle clausole di azione collettiva (cacs), su cui l'Italia si è battuta durante la riunione. Lo ha detto il presidente Mario Centeno, spiegando che però serve ancora lavoro tecnico su altri aspetti che sarà terminato nella riunione di gennaio. Dopodiché il testo sarà tradotto nelle diverse lingue nel corso del primo semestre 2020, e nel secondo semestre sarà ratificato.
"No, non abbiamo una road map" sull'Unione bancaria, "non l'abbiamo sostenuta", ma "ricordate che questo è solo il secondo meeting che facciamo su Edis (schema comune di garanzia dei depositi, ndr) e non è ancora il momento politico per avere questo sostegno". Lo ha detto il presidente Mario Centeno.
Centeno ha spiegato che l'Eurogruppo ha raggiunto un "accordo di principio" sulle linee guida del backstop del fondo salva-banche, sulle linee guida dell'assistenza finanziaria precauzionale e sui 'terms of reference' e le 'explanatory note' delle clausole di azione collettiva 'single limb'. Ora ci saranno "i dibattiti nazionali che dobbiamo concludere". Soltanto dopo, "in seguito all'accordo politico finale, potremo tornare alle altre procedure nazionali di ratifica e firma".
Quello che è passato ieri lascia infatti ancora aperti "molti dettagli della riforma, e ora bisogna tornarci a gennaio e completare questo lavoro". Il ritardo tecnico, quindi, consentirà lo svolgimento dei dibattiti "non solo in Italia ma anche in altri Paesi". "Ricordo che tutti gli Stati membri devono sostenere questo processo, e fatemi sottolineare che abbiamo una riforma abbastanza bilanciata per promuovere la stabilità finanziaria", ha aggiunto.
La discussione sull'Edis, cioè lo schema comune di garanzia dei depositi, ultimo pilastro dell'Unione bancaria, "non sarà facile, la discussione di ieri ha mostrato le differenze tra i Paesi", ma "è un inizio, ed è rilevante che queste porte che sembravano chiuse un paio di anni fa ora sono state riaperte": lo ha detto il commissario agli affari economici Paolo Gentiloni durante la conferenza stampa dell'Eurogruppo.
"C'è stata una discussione che ha coinvolto diversi Paesi su aspetti secondari, legali, la Commissione non è protagonista perché non firma il Trattato ma abbiamo visto una discussione dove almeno 5-6 Paesi avevano opinioni diverse, non c'è stato un processo legato ad un solo Paese" lo ha detto il commissario agli affari economi Paolo Gentiloni rispondendo a chi gli chiedeva se l'Italia avesse combattuto da sola la sua battaglia sul Mes. "Come vi ho sempre detto nessun Paese ha nulla da rischiare da questo nuovo meccanismo di backstop, tantomeno l'Italia", ha poi aggiunto.
"Sono molto soddisfatto dell'esito dell'Eurogruppo, si trattava di un passaggio molto importante, complesso, delicato, occorreva tenere conto delle prerogative parlamentari italiane, e sostenere e difendere gli interessi nazionali", evitando "l'isolamento del Paese e di dare messaggi sbagliati sull'impegno dell'Italia in Ue. Penso siamo riusciti a farlo in modo efficace": lo ha detto il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri al termine dell'Ecofin.
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