BRUXELLES - "Spero che la sommatoria delle diverse anime del Governo dia un risultato positivo" e che "la legge sul diritto d'autore passi nella sua integrità: i correttivi sono inevitabili", l'importante è che "non la vanifichino". Così il Maestro Nicola Piovani, compositore, pianista e direttore d'orchestra, durante un'intervista al Forum ANSA sul recepimento della direttiva Ue sul copyright in Italia.
"Molti di coloro che avevano dubbi, che vedevano questa normativa come il bavaglio alla libera espressione hanno cominciato a capire - ha spiegato Piovani ricorrendo a una metafora - che la libertà di girare in bicicletta non è la libertà di rubare la bicicletta di un altro: o l'affitti o la compri".
Il testo della legge delega per il recepimento della direttiva Ue è per ora approdato al Senato. La norma europea approvata lo scorso anno prevede da parte dei giganti del web come Google, YouTube e Facebook, la remunerazione agli editori e agli autori dei contenuti condivisi sulle proprie piattaforme. "Al Parlamento Europeo c'è stato un grande impegno per approvare la direttiva, io ero presente e abbiamo vinto per un pugno di voti perché le multinazionali facevano lobby, andavano a premere perché il Parlamento si esprimesse contro, per riconoscere il diritto di espropriare delle proprietà intellettuali che non sono le loro" ha detto il Maestro.
Negli ultimi giorni si sono moltiplicati gli appelli che provengono dal mondo musicale ed editoriale per arrivare a una normativa italiana sul copyright. "Credo che le iniziative intraprese da SIAE, come la petizione #404Copyright lanciata dal presidente Mogol, il Maestro Morricone e tanti di noi - ha concluso Piovani - siano importanti soprattutto per chiarire i tanti equivoci intorno al diritto d'autore".
"La rete può trasformasi da strumento delle libertà a strumento di soffocamento delle libertà. Con il diritto d'autore, non si toglie nulla a chi vuole pubblicare liberamente la poesia di un amico in rete, ma semplicemente laddove c'è lucro, questo lucro non può essere totalmente del padrone della piattaforma che usa contenuti di altri", ha detto il Maestro.
L'obbligo di pagare il copyright, tiene a precisare Piovani "è per quelle piattaforme che percepiscono degli introiti pubblicitari" come Google, YouTube Facebook. Ad esempio Wikipedia non ha pubblicità quindi non deve pagare i diritti per i contenuti condivisi. I giganti del web sono una risorsa ma anche " un rischio per l'umanità non solo per i musicisti, perché sono corazzate potentissime che sono molto devote alla religione del massimo profitto, sono guidate da un'unica cometa: ottenere lo 0,02 per cento in più dei dividendi, un principio che non solo uccide gli autori, ma la civiltà".
La difesa del diritto d'autore non è una battaglia per difendere i privilegi di pochi musicisti famosi. La questione coinvolge e riguarda soprattutto i giovani. "Un giovane che fa la colonna sonora di un film prende la stessa percentuale che prende il Maestro Morricone, il diritto d'autore è assolutamente uno strumento di libertà" ha concluso il Maestro.
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