BRUXELLES - Attenzione a riattivare il Patto di stabilità troppo presto: una stretta intempestiva alle spese, come dimostrato da quanto avvenuto nella precedente crisi finanziaria, potrebbe avere effetti negativi: questo, in sintesi, il messaggio lanciato dal commissario Ue all'economia Paolo Gentiloni. Ci "sarà una grande discussione l'anno prossimo" sulla riattivazione del Patto e sulla sua revisione, ha detto Gentiloni. Una revisione che consenta di "dare sostegno agli investimenti pubblici" per l'ambiente e il digitale.
Se si vuole affrontare "seriamente" la transizione verso l'ambiente sostenibile e la digitalizzazione, ha spiegato Gentiloni nel corso della sua audizione alla commissione politiche europee della Camera, "abbiamo bisogno di sopperire alla prevista caduta degli investimenti privati, determinata dalla crisi, con gli investimenti pubblici". Il commissario europeo, rispondendo alle domande dei parlamentari, ha poi messo in guardia contro i rischi che si possono correre in sede europea rimuovendo il problema del debito. "L'Italia potrà contare di più in sede Ue se non cancellerà, tra i suoi obiettivi, quello del controllo del debito pubblico". Altrimenti sarà più "difficile avere un ruolo negoziale efficace".
"La decisione politica" sul ricorso al Mes "spetta al governo" italiano che valuterà se "il gioco vale la candela". La Commissione ha lavorato per fare in modo che che i prestiti europei fossero "senza condizionalità" per i Paesi che hanno bisogno di credito a tassi favorevoli". Lo ha ribadito il commissario Ue all'economia Paolo Gentiloni nel corso dell'audizione alla commissione per le politiche europee della Camera. Escludendo la Grecia, l'Italia, ha osservato il commissario, "è il Paese che ha il maggiore interesse ad avere prestiti avendo un alto livello del debito e quindi tassi alti".
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