BRUXELLES - Doppia procedura di infrazione per l'Italia sui rimborsi ai passeggeri di viaggi cancellati a causa del coronavirus. La prima è nei confronti di Italia e Grecia perché hanno adottato una legislazione che consente alle compagnie di offrire voucher come unica forma di rimborso. Ai sensi dei regolamenti sui diritti dei passeggeri dell'Ue, tuttavia, questi hanno il diritto di scegliere tra il rimborso in denaro e altre forme di rimborso. Inoltre, i due Paesi insieme ad altri otto sono soggetti a un'altra procedura di infrazione per le norme nazionali specifiche sui viaggi "tutto compreso" che consentono agli organizzatori di emettere voucher invece del rimborso in denaro per viaggi annullati, o di posticipare il rimborso ben oltre il periodo di 14 giorni, come stabilito nella direttiva sui viaggi tutto compreso.
La Commissione europea ha inoltre avviato una procedura di infrazione contro Italia e Lussemburgo perché non hanno ancora adottato formalmente i loro primi programmi nazionali di controllo dell'inquinamento atmosferico e non li hanno comunicati alla Commissione. Secondo la direttiva Ue sulla riduzione delle emissioni nazionali di determinati inquinanti atmosferici gli Stati membri dovevano adottare e presentare i programmi di controllo dell'inquinamento atmosferico in cui stabiliscono le modalità con cui conseguiranno la riduzione concordata delle loro emissioni annuali entro il primo aprile 2019. "Nonostante diversi solleciti - si legge in una nota della Commissione - l'Italia e il Lussemburgo non hanno finora adempiuto a tale obbligo".
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