BRUXELLES - Forse ci vorrà anche un altro summit Ue dopo il Consiglio europeo di questa settimana, ma alla fine l'intesa sul bilancio pluriennale e il Recovery plan ci sarà, e sarà "un buon accordo". È la previsione del presidente del Comitato europeo delle Regioni (CdR), Apostolos Tzitzikostas, che in un'intervista all'ANSA si dice fiducioso sul buon esito dei negoziati europei. "Considero le proposte della Commissione per il prossimo bilancio dell'Ue e il Recovery plan una risposta solida e praticabile alla difficile situazione vissuta da cittadini e imprese europee e ho fiducia nel fatto che il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, sostenuto dalla presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen e dal commissario Ue al Bilancio, Johannes Hahn, oltre che dalla presidenza tedesca del Consiglio, raggiungerà un buon accordo", sottolinea Tzitzikostas, secondo cui "forse ci vorrà un altro summit, ma ci arriveremo. E ho fiducia anche nel fatto - prosegue il presidente del CdR - che alla fine persino i cosiddetti Paesi frugali si renderanno conto che sostenere la ripresa in tutti gli Stati membri è non solo una scelta di solidarietà necessaria più che mai, ma anche una mossa che va nel loro diretto interesse", dal momento che sono "i principali beneficiari del mercato unico".
Qualsiasi accordo, in ogni caso, non dovrà andare a spese della politica di coesione. "Abbiamo rilanciato la nostra piattaforma dell'Alleanza per la coesione per riaffermare che tutte le politiche dell'Ue devono perseguire la coesione e che coinvolgere attori regionali e locali non è un lusso che non possiamo permetterci a causa dell'emergenza, ma che invece è l'unico modo per far sì che i piani per la ripresa abbiano successo, affrontando le differenze regionali e integrando tutti gli strumenti disponibili. La pandemia - insiste il presidente dell'organismo che rappresenta gli enti regionali e locali dei 27 Stati membri Ue - ci ha mostrato in modo tragico quanto sia necessario rafforzare la coesione e il partenariato nella nostra Unione".
La ripresa dovrà però passare anche per la transizione ecologica. In questo senso, secondo Tzitzikostas, "il Fondo per un'equa transizione può fare davvero la differenza nelle Regioni e nei territori europei in cui il passaggio a un modello di sviluppo meno inquinante può essere particolarmente doloroso in termini di costi sociali ed economici. Il CdR è stato tra i primi a proporre la creazione di un nuovo fondo specifico per aiutare le Regioni in cui la transizione verde ha rischiato di essere troppo impegnativa per i cittadini e le imprese. Ecco perché accogliamo con favore la proposta della Commissione di aumentare il bilancio del fondo da 7,5 a 40 miliardi di euro". Ma, prosegue il presidente del CdR, "chiediamo di rendere disponibile questo sostegno solo se c'è un chiaro impegno sugli obiettivi del Green Deal e degli accordi di Parigi, e che si garantisca che città e regioni siano strettamente coinvolte nella preparazione dei piani per un'equa transizione".
In prima battuta, comunque, bisognerà assicurarsi che qualsiasi intesa sul bilancio dell'Ue e il Recovery plan non venga raggiunta tagliando la coesione o le risorse per le Regioni più interessate dalla transizione ecologica. "Il CdR - assicura Tzitzikostas - continuerà a lottare per un bilancio finanziato in modo adeguato, che consenta alle regioni dei Paesi brutalmente colpiti dalla pandemia come l'Italia di evitare la recessione e attuare il loro Green Deal a livello locale, rafforzando al contempo l'inclusione sociale e la capacità di innovazione".
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