ROMA - "L'Europa è molto avanti, avremo un nostro vaccino. Non possiamo ancora sapere se arriveremo primi, ma possiamo dire che qualsiasi vaccino dovesse essere pronto alla distribuzione prima dovrà essere valutato e autorizzato dall'Ema. Perché ciò avvenga, serviranno informazioni e dati completamente chiari e affidabili su efficacia e sicurezza". Lo afferma Mariya Gabriel, commissario Ue alla Ricerca e all'Educazione, in un'intervista a Repubblica. "Speriamo che le prime dosi del vaccino siano pronte entro fine anno o a inizio 2021", auspica Gabriel.
"Stiamo sostenendo la produzione di un vaccino efficace, accessibile a tutti i cittadini in Europa e nel resto del mondo. La Commissione Ue ha firmato un contratto con Astra-Zeneca e concluso colloqui esplorativi con BionTech-Pfizer, Sanofi-Gsk, Johnson & Johnson, CureVac e Moderna. Lavoriamo con tempi stretti, ma - sottolinea - è altrettanto importante non scendere a compromessi su affidabilità e sicurezza del futuro vaccino. Questa è una priorità non derogabile".
In merito allo stop alla sperimentazione di Astra-Zeneca, "siamo in costante contatto con l'Ema ed è normale avere sospensioni durante la sperimentazione clinica. Anzi, è importante che questo avvenga perché, ribadisco, il vaccino deve essere assolutamente sicuro". Guardando ai prossimi mesi, "è impossibile dire che non ci saranno nuovi lockdown così come è impossibile predire se il freddo provocherà una seconda ondata pandemica. Con l'esperienza accumulata, però, sappiamo come limitare i contagi. Dobbiamo essere fiduciosi e andare avanti", rileva Gabriel, che invita alla cautela sul taglio della quarantena da 14 a 10 giorni: "Consiglio ai governi di aspettare a prendere simili decisioni perché non ci sono ancora evidenze scientifiche in merito".
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