BRUXELLES - "Durante la pandemia da Covid-19 è aumentato in modo significativo il rischio di corruzione in Italia". In particolare, le conseguenze economiche legate al virus hanno accresciuto la possibilità "di crimini legati alla corruzione, volti a penetrare più in profondità l'economia in Italia". E' uno degli aspetti evidenziati dalla Commissione europea nelle sua pagella per l'Italia sullo stato di diritto. Nonostante siano state introdotte iniziative per combattere il fenomeno, e la collaborazione tra istituzioni funzioni bene, gli sforzi sono "ostacolati dai tempi eccessivi dei processi penali", soprattutto in appello.
Nella relazione presentata oggi, si ricorda tuttavia che il "sistema giudiziario italiano continua ad essere oggetto di una serie di riforme volte a migliorarne la qualità e l'efficienza, comprese le proposte di legge per lo snellimento delle procedure civili e penali, ancora in discussione al Parlamento". "Queste misure - viene evidenziato - sono particolarmente importanti per affrontare le gravi sfide legate all'efficienza del sistema giudiziario, compresi gli arretrati e la durata dei procedimenti".
In merito al disegno di legge relativo al Csm e ad altri aspetti del sistema giudiziario, volto a rafforzare l'indipendenza della magistratura, ancora in discussione in Parlamento, si sottolinea l'importanza che queste "riforme tengano conto delle raccomandazioni del Consiglio d'Europa". Inoltre, come già emerso dalla classifica sulla salute della giustizia nell'Ue pubblicata nelle settimane scorse, viene confermata la percezione di una scarsa indipendenza della giustizia dalla politica.
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