BRUXELLES - 'Mai più'. Dall'Europa all'America due parole per ricordare il passato e lanciare un messaggio per il futuro nel giorno della Memoria. Le ha dette il presidente della Knesset, Mickey Levy, parlando al Bundestag tedesco senza riuscire a trattenere il pianto. Le ha ripetute il presidente americano Joe Biden ricevendo nello studio Ovale Bronia Branman, una sopravvissuta di Auschwitz che perse i suoi genitori e quattro dei suoi cinque fratelli. Sono risuonate in tutte le cerimonie che hanno ricordato l'Olocausto per ricacciare indietro negazionismi e reincarnazioni naziste.
Dal Paese che ha concepito e realizzato lo sterminio si è levata forte la voce della presidente del parlamento Baerbel Bas: "È un giorno di vergogna" per quello che la Germania ha fatto e "non c'è spazio per antisemitismo e xenofobia nella nostra società, né nel presente né ce ne sarà per il futuro". Ma il fantasma dell'Olocausto aleggia e chi è sopravvissuto ha ancora paura. "Questo cancro si è risvegliato", ha avvertito al Bundestag Inge Auerbacher, scampata ai campi di concentramento, l'antisemitismo "fa parte della quotidianità in tanti Paesi, anche in Germania".
Dall'Europa che fu testimone impotente e connivente delle atrocità hitleriane parlano le istituzioni dell'Unione nata dalle ceneri della Seconda Guerra mondiale: "Abbiamo il dovere di preservare la memoria di tutte le vittime e delle loro sofferenze. Lo dobbiamo a coloro che sono morti nell'Olocausto, lo dobbiamo ai sopravvissuti e lo dobbiamo alle nostre generazioni future", ha scritto in una nota l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue dell'Ue, Josep Borrell. E al Parlamento europeo è intervenuta Margot Friedlaender, deportata nel campo di Theresienstadt e unica sopravvissuta della sua famiglia, che a 100 anni compiuti viaggia nelle scuole della Germania per portare avanti la sua "missione" di testimonianza.
"Sono tornata per parlarvi, per porgervi la mano, per chiedervi di diventare i testimoni che non possiamo essere ancora a lungo", ha detto davanti agli eurodeputati riuniti per l'occasione in sessione plenaria."
I racconti dei sopravvissuti, in pochi a causa della pandemia, hanno rotto il silenzio che avvolge Auschwitz, dove dalla primavera del 1942 fino all'arrivo delle truppe sovietiche il 27 gennaio 1945 furono sterminate oltre un milione di persone. Lo hanno ricordato Halina Birenbaum (da Israele) e Bogdan Bartnikowski (da Varsavia). Elisabeth Silberstein Bence, Judith Spielberg Mittelman e Edith Freidman Grosman hanno inviato un messaggio registrato. "Se la Shoah, in relazione a tutti gli altri genocidi, si è distinta soprattutto per il suo carattere profondamente programmatico, logistico, quasi industriale, allora ad Auschwitz ha raggiunto il suo culmine", ha affermato il direttore del memoriale del campo, Piotr Cywiński.
Bandiere a mezz'asta alla Nato. "Onoriamo la loro memoria e ci opponiamo all'odio, all'intolleranza e alla violenza: Mai più", ha scritto su Twitter il segretario generale Jens Stoltenberg. Dalla Casa Bianca Biden ha parlato di "uno dei capitoli più bui nella storia dell'umanità" e della necessità di "dare testimonianza per le future generazioni in modo da rendere reale la nostra sacra promessa: mai più". Ma ha anche avvertito "che l'odio non va via, ma si nasconde", evocando le stragi di Charlottesville in Virginia e della sinagoga di Colleyville, in Texas.
Guardano al futuro Unesco e Congresso Ebraico Mondiale (World Jewish Congress-WJC) hanno stretto un partenariato con TikTok per combattere il negazionismo on-line. Il 17% dei contenuti pubblicati sul social network che si riferiscono alla Shoah, informano Unesco e WJC, nega o deforma quanto accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale. Grazie al partenariato, gli utenti che si interessano a questo tema vedranno apparire "in cima ai risultati delle ricerche un banner per andare a visitare il sito del WJC e dell'Unesco www.aboutholocaust.org".
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