BRUXELLES - Alla vigilia della 28ª Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop28) a Dubai, il Segretario generale dell’Onu António Guterres ha invitato la comunità internazionale a uscire dal "ciclo mortale" del riscaldamento globale e dello scioglimento dei ghiacci ai poli. "I leader devono agire per limitare l'aumento della temperatura globale a un grado e mezzo, proteggere le persone dal caos climatico e porre fine all'era dei combustibili fossili", ha dichiarato Guterres.
Ombre di conflitti d'interesse minacciano di allungarsi sulla presidenza della Cop28, rilanciate dalla Bbc sulla base di un dossier di 150 pagine secondo cui il presidente di questa edizione, Sultan Al Jaber, già ministro di Stato emiratino e tuttora amministratore delegato di Adnoc, colosso petrolifero pubblico di Abu Dhabi, avrebbe approfittato del suo ruolo per intavolare affari con delegazioni governative di Paesi stranieri in materia d’idrocarburi. Secca la smentita della presidenza di Cop28.
A Dubai si farà una valutazione dei progressi compiuti dai Paesi verso gli obiettivi fissati dall'Accordo di Parigi del 2015, ossia ridurre il riscaldamento globale a meno di due gradi rispetto ai livelli preindustriali, o anche a un grado e mezzo se possibile. L’intesa puntava a scongiurare le conseguenze più catastrofiche del cambiamento climatico. Tuttavia, secondo il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP), stiamo andando verso un riscaldamento da 2,5 a 2,9 gradi al 2100.
Dai combustibili fossili alle energie rinnovabiliConcordare un'eliminazione graduale dei combustibili fossili e garantire finanziamenti sufficienti per una giusta transizione sono tra gli obiettivi principali della conferenza. Sullo sfondo, però, di una crescente sfiducia negli impegni dei governi e nelle relazioni tra Paesi ricchi e Sud globale. “Sappiamo che il 2023 sarà l'anno più caldo mai registrato e che abbiamo addirittura superato l'obiettivo di due gradi Celsius di riscaldamento globale. Dobbiamo semplicemente fare di più", ha dichiarato la capo negoziatrice per la Slovenia, Tina Kobilšek.
Secondo le conclusioni del Consiglio dell'Ue in vista della Cop28, l’Ue lavorerà per garantire che l'accordo includa la fine della produzione e del consumo di tutti i combustibili fossili (carbone, petrolio e gas) per uso energetico, nonché l’obiettivo di triplicare le energie rinnovabili e di raddoppiare l'efficienza energetica.
"Senza l'eliminazione graduale dei combustibili fossili, non saremo in grado di dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030 e di mantenere un mondo a un grado e mezzo", ha dichiarato Jennifer Morgan, commissaria per la protezione del clima presso il Ministero degli Esteri tedesco. In un comunicato si legge che il governo "collaborerà con l'Unione Europea per chiedere l'espansione delle energie rinnovabili".
Il Fondo loss & damage torna sul tavolo
Sebbene l'invio di un messaggio chiaro sulla mitigazione sarà la battaglia più importante del vertice Cop28 di quest'anno, non sarà l'unica: per un risultato equilibrato sarà necessario fare progressi anche sulla solidarietà, soprattutto in relazione al nuovo Fondo loss & damage. Lo strumento, progettato per compensare le perdite e i danni causati dal riscaldamento globale nei Paesi più poveri, è stato concordato lo scorso anno alla Cop27 di Sharm el-Sheikh.
I negoziati dell'ultimo anno fra paesi ricchi e paesi in via di sviluppo hanno portato a una ipotesi di compromesso. Lo strumento per quattro anni rimarrà presso la Banca Mondiale, una soluzione sgradita ai Paesi più poveri. La decisione finale dovrebbe essere presa a Dubai, e si prevede una dura battaglia fra Nord e Sud del mondo.
Il Fondo loss & damage dovrebbe fornire ogni anno aiuti per 100 miliardi di dollari ai Paesi vulnerabili. I Paesi in via di sviluppo si aspettano che siano soprattutto i Paesi ricchi e industrializzati ad elargire denaro. Pur essendo consistente, il denaro promesso è una frazione dei duemila miliardi di dollari che, secondo le stime delle Nazioni Unite, saranno necessari ogni anno entro il 2030 per finanziare gli sforzi di adattamento ai cambiamenti climatici e gli aiuti correlati ai Paesi in via di sviluppo.
Il Commissario europeo per l'Azione per il clima, Wopke Hoekstra, che negozierà alla COP28 per conto dell'Ue, ritiene che la Cina debba essere un contributore e non un beneficiario del fondo loss & damage. "La Cina ha fatto enormi progressi. È la seconda economia del mondo. Ha circa lo stesso numero di veicoli elettrici dell'Unione Europea. (...) Da tutta questa ricchezza e da tutto questo potere economico derivano anche delle responsabilità", ha dichiarato.
Un recente accordo tra Stati Uniti e Cina per la collaborazione sul clima fa ben sperare sulla possibilità di aumentare l'impegno globale contro il cambiamento climatico. In particolare, alla Cop28 si si punta ad intese per triplicare le energie rinnovabili entro il 2030 e per aumentare gli aiuti all'adattamento. L'aumento delle rinnovabili (insieme all'impegno a ridurre le perdite di metano) è il punto forte dell'accordo tra Stati Uniti e Cina, che potrebbe coinvolgere altre potenze.
In ballo la presidenza della Cop29?
I vertici della Cop ruotano in genere tra cinque gruppi regionali. Il prossimo anno la presidenza della conferenza spetta all'Europa dell’Est. La Bulgaria si è candidata, ma la sua offerta è stata bloccata dalla Russia. La Russia ritiene che "la Bulgaria o qualsiasi altro Paese dell’Ue non sarà imparziale nella gestione della Cop29”, ha dichiarato il ministro dell'Ambiente bulgaro, Yulian Popov, a POLITICO.
Oltre la Bulgaria, Mosca blocca anche la candidatura della Repubblica Ceca, mentre sostiene la Bielorussia. In corsa per la presidenza della Cop29, anche Armenia e Azerbaigian, ma entrambi si ostacolano a vicenda per la disputa del Nagorno Karabakh. La 28a Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici inizierà a Dubai il 30 novembre e durerà fino al 12 dicembre. Si prevede che attirerà 70.000 partecipanti da 197 Paesi.
Questo articolo è stato realizzato con i contributi di AFP, Agerpres, ANSA, ATA, BTA, dpa, EFE, STA nell'ambito del progetto della European Newsroom.
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