BRUXELLES - La direttiva Ue sulla sostenibilità delle imprese arriva al traguardo. Gli ambasciatori dei ventisette Paesi membri Ue hanno confermato alla riunione del Coreper l'accordo con l'Eurocamera raggiunto a metà dicembre sulla direttiva sulla due diligence delle aziende. A quanto si apprende, Germania, Austria, Repubblica ceca, Bulgaria, Slovacchia, Estonia, Lituania, Malta e Ungheria si sono astenuti. La direttiva sarà ora sul tavolo del Consiglio Competitività del 24 maggio per l'ultimo passaggio prima della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Ue. Saranno le società con un fatturato di 450 milioni di euro e con più di mille dipendenti a ricadere nel campo di applicazione della normativa, che fissa obblighi di responsabilità per le aziende per monitorare e prevenire i danni ambientali e le violazioni dei diritti umani lungo la loro intera catena di produzione. Gli Stati membri dovranno istituire o designare un'autorità di controllo per monitorare ed, eventualmente, sanzionare il mancato rispetto delle norme, ad esempio multando le imprese responsabili di violazioni con ammende pari ad almeno il 5% del fatturato netto globale.
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